Animalisti in festa: chiude per sempre Green Hill, allevamento per cani da vivisezione

22 Nov 2016 14:07 - di Guido Liberati

Marshall, multinazionale americana specializzata nella fornitura di prodotti e servizi per la ricerca ad aziende farmaceutiche ed Università europee e di tutto il mondo, vende Green Hill di Montichiari (Brescia), l’allevamento di cani beagle destinati alla ricerca biomedica. La motivazione? Il recepimento “troppo” restrittivo da parte dell’Italia della direttiva europea sulla sperimentazione animale, tanto che la Comunità europea ha avviato una procedura di infrazione contro il nostro Paese. La Direttiva europea, frutto di una lunga riflessione e confronto con le principali organizzazioni coinvolte nel campo della Ricerca, incluse le associazioni animaliste europee, è nata con lo scopo di dare a tutti i Paesi uguali opportunità di ricerca e soprattutto di armonizzare l’allevamento e l’utilizzo degli animali garantendone il benessere. Esclude espressamente che gli Stati membri adottino misure più restrittive di quanto disposto a meno che queste non fossero già in vigore prima del Novembre 2010.

Green Hill chiude per la nuova legislazione italiana anti-vivisezione

L’Italia invece ha introdotto nel 2014 i divieti su allevamento di cani, gatti e primati, test su sostanze d’abuso e xenotrapianti tanto che ha già ricevuto da Bruxelles la comunicazione di messa in mora. «Marshall – si legge in una nota – è costretta a sospendere l’attività dell’allevamento e a lasciare a casa i dipendenti di Green Hill. Dopo questo recepimento restrittivo ha atteso pazientemente oltre due anni che l’Italia si allineasse alla normativa europea, come hanno fatto tutti gli altri Stati membri, continuando ad investire anche nel nostro Paese in attesa della dovuta modifica al decreto 26/2014 che, tuttavia, non è ancora stata eseguita».

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