E Barack Obama ora invita a «tifare» per Donald Trump
La giornata politica americana è ora all’insegna dello spirito bipartisan. “Una transizione di potere pacifica è il marchio della nostra democrazia”: lo ha detto Barack Obama, sottolineando come “ora dobbiamo fare il tifo per il successo di Trump per unire e guidare il Paese”. “Vittoria o sconfitta, – prosegue Obama – dobbiamo andare avanti”. Il presidente uscente ha anche invitato i ”giovani a non lasciarsi andare al cinismo” dopo l’esito del voto. Obama si è anche abbandonato un po’ all’autocelebrazione: “La nostra missione era quella di lasciare il paese in condizioni migliori. E l’America è più forte rispetto a otto anni fa”. Obama non poteva però dimenticare la “sua” candidata: ”Sono orgoglioso di Hillary, della sua campagna. Non poteva essere un migliore segretario di Stato”. “Ho parlato con Hillary, la sua candidatura è stata storica”, ha aggiunto Obama, descrivendola come una grande First Lady.
Obama, Trump e la coesione nazionale
Insomma, fino a qualche ora fa si lanciavano reciprocamente le accuse più sanguinose. Ora però i protagonisti della politica americana inviano messaggi di unità e coesione nazionale. Anche Trump, nel suo primo discorso, ha dichiarato di voler essere il presidente di tutti gli americani e di voler ricomporre le fratture che si sono prodotte in mesi e mesi di furiosa campagna elettorale presidenziale, sicuramente la più violenta che la recente storia americana ricordi. Dopo mesi di “guerra” è ora, all’improvviso, scoppiata la pace. Mistero (e grandezza) della democrazia americana.