Berlusconi: «Aspetto la sentenza di Strasburgo, potrei ricandidarmi»

26 Nov 2016 9:41 - di Franco Bianchini

«Credo che la sentenza di Strasburgo dovrà arrivare». Silvio Berlusconi, a Raiparlamento, si dice fiducioso: «Sono assolutamente sicuro che metterà in chiaro come non ci sia stata nessuna evasione da parte mia». Proprio per questo, «dovrei ritornare nella possibilità di ricandidarmi». In quel caso il centrodestra «non avrebbe la necessità di cercare altri leader». Ma molto dipende anche dall’esito del referendum.

Berlusconi: «Scegliere il No è importante»

«Chiedo di votare No», afferma Berlusconi. «Questa riforma non fa risparmiare ed è pericolosa». E’ evidente, infatti, come il mix con la sua legge elettorale sia esplosivo. «Chi ha una minoranza piccola può andare al potere». E ad esempio, «un leader può avere il governo, la maggioranza della Camera, eleggere il Capo dello Stato, determinare la Corte costituzionale, il Csm…».  Insomma, «diventerebbe padrone dell’Italia e degli italiani».

L’appello al voto del 4 dicembre

Berlusconi fa poi un appello al voto «perché molti italiani e molti moderati sono disgustati dalla politica e dai politici». E davanti ai dati dell’astensionismo avverte: «Quel 30% attribuito ai tre poli significa che il 15% degli aventi diritto, un italiano su sei, decide per tutti».

I punti su cui va costruita una vera riforma

Due gli scenari: «Se vince il Sì», puntualizza Berlusconi, «si continua con questa Italia che non è in buona condizione». Se vince il No «non accade niente di strano». Ma avremo il tempo per sederci tutti a un tavolo con le altre forze politiche per mettere in chiaro quale legge elettorale avere e poi per scrivere una riforma che sia positiva e non pericolosa come questa». Quali i punti? Innanzitutto un limite alla pressione fiscale. Poi la diminuzione dei deputati da 630 a 300 e dei senatori da 315 a 150, E ancora, il vincolo di mandato e l’elezione diretta del Capo dello Stato.

La campagna referendaria

«I toni della campagna elettorali sono eccessivi ma non per colpa nostra», afferma. La colpa è di chi fa campagna per il sì dicendo che se vince il No ci sarà il caos. «Nulla di tutto questo», sottolinea Berlusconi. «Se vince il No restiamo con questa Costituzione che ci accompagna da 70 anni e si apre un tavolo per una riforma condivisa».

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