Calais, sgomberata la “giungla”. E c’è chi tenta di arrivare a Londra in canoa
È cominciata stamattina l’evacuazione dei 1.500 minori senza famiglia rimasti sul sito della ex “giungla” di Calais, nel nord della Francia. Oltre 70 pullman sono stati messi a disposizione, il primo è partito poco dopo le 8 in direzione di Carcassonne, nel sud, verso uno dei centri di accoglienza messi a disposizione. L’evacuazione dei minori senza famiglia avviene a 48 ore dalla conclusione ufficiale dello smantellamento della bidonville. Anche se testimoni sul posto riferivano che nelle ultime ore molti clandestini hanno tentato di rietrare nella “giungla”. Secondo la Prefettura di Calais, i 1.500 minori evacuati non possono decidere quale sarà la propria destinazione. Possono scegliere i compagni di viaggio, ma poi dovranno restare nei 60 centri di accoglienza. La maggioranza dei minori vorrebbe raggiungere la Gran Bretagna: le loro domande saranno esaminate dai centri di accoglienza dei minori insieme ai responsabili britannici. Una volta terminata l’evacuazione dei minori, restano ancora a Calais circa 400 tra donne e bambini. Poi la “giungla”, che fino a poco tempo fa accoglieva diecimila persone, sarà totalmente smantellata.
Da Calais un clandestino affronta la Manica in canoa
In serata l’evacuazione dei 1.500 bambini e ragazzi senza famiglia che risiedevano ancora nei container della ex “giungla” dei clandestini a Calais, nel nord della Francia, si è conclusa. Lo riferisce LeFigaro.fr citando una fonte giudiziaria. Questa mattina, intorno alle otto, era cominciato il trasferimento dei 1.500 bambini e ragazzi non accompagnati verso 60 centri di accoglienza ai quattro angoli della Francia. È in corso un’aspra trattativa con la Gran Bretagna per procedere ad eventuale ricongiungimento famigliari. Ma c’è chi non aspetta l’esito dell’aspra trattativa: ieri un clandestino iraniano, che aveva vissuto nella “giungla” di Calais, l’accampamento sgomberato e demolito la scorsa settimana, è stato avvistato e soccorso mentre tentava la traversata della manica con un kayak gonfiabile a circa otto miglia (circa 13 km) dalla costa inglese, a metà del percorso. L’uomo, di circa 30 anni, ha subito chiesto asilo appena fatto salire a bordo del traghetto britannico che lo ha avvistato. La notizia, risalente ad alcuni giorni fa, è riportata da alcuni media, fra cui Sky News britannico, secondo cui si tratta del primo tentativo del genere.