Cantone: «Frodi nella Sanità, mi aspetterei più denunce»

9 Nov 2016 20:22 - di Redazione

“Se un bisturi non taglia bisogna denunciarlo, perché è frode in pubbliche forniture”, da questo punto di vista “mi aspetterei più denunce”. Così Raffaele Cantone, Presidente Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) nel corso dell’incontro “Sfide, valori, qualità, rischi e sostenibilità della Chirurgia in Italia”, organizzato a Roma da Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). “Abbiamo un Servizio Sanitario di cui possiamo farci vanto. Ci sono situazioni strane ma è importante denunciarle”, ha aggiunto Cantone. Tra queste i bisturi malfunzionanti segnalati dai chirurghi. “La scarsa qualità di un prodotto è di per sé un reato. Bisogna denunciare quando questi fatti si verificano, perché se riusciamo a fare denunce specifiche è più facile intervenire”, ha concluso Cantone.”Abbiamo verificato – ha aggiunto Cantone – un alto tasso di irregolarità negli appalti della sanità, in particolare proroghe illegittime senza bando. In qualche caso la scusa per farlo è aspettare che entri in vigore la Centrale Unica di acquisti per forniture e servizi. In un caso la proroga aveva quintuplicato il termine iniziale di tempo previsto dal bando. Questa è la patologia”. Dalle pulizie alle mense, dai servizi ai dispositivi medici, come i bisturi: le irregolarità negli appalti riguardano diversi tipi di appalti, spesso, sottolineano i chirurghi, mettendo a rischio anche la vita dei pazienti. “Limitarci a denunciare il malfunzionamento non basta – spiega Diego Piazza, presidente Acoi – dobbiamo prevenire affinché non ci siano più errori negli appalti d’acquisto. I presidi chirurgici che non funzionano, come i bisturi o le suturatrici, mettono a rischio la vita del paziente e la stessa incolumità del medico”. “Noi – aggiunge Piazza – vogliamo essere parte attiva del sistema sanitario e non solo meri operatori. Tramite Consip stiamo dando il nostro contributo negli acquisti centralizzati”.

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