Centrodestra, Parisi e primarie: gli affondi di La Russa e Gasparri
Il dibattito all’interno del centrodestra, intestato alla definizione dei suoi confini politici e partitici, e aggiornato all’“endorsement” di Berlusconi a Renzi, si declina alla discussione su possibili assetti e ruoli propedeutici alla definizione di una soluzione il più possibile condivisa intorno alle questioni in agenda su leadership e primarie. «Stefano Parisi fonda un suo movimento. Libero di farlo. Alcuni di FI continueranno a organizzargli riunioni?», è il commento che, per esempio, Maurizio Gasparri affida a Twitter. Il nuovo movimento lanciato da Stefano Parisi «è un atto di chiarezza», sostiene a sua volta, e a stretto giro, Ignazio La Russa, deputato e tra i leader e fondatori di Fratelli d’Italia, in una conferenza stampa tenuta a Milano.
La Russa, le «primarie sono fondamentali»
Parisi, ha detto La Russa, «adesso ci dirà se pensa di vincere da solo con il 3% preso dalla sua lista alle comunali di Milano con Albertini e Passera», oppure «se vuole fare il leader del centrodestra». In questo caso, ha precisato il parlamentare, «porte aperte, ma si candidi alle primarie». L’alternativa a Renzi o Grillo, ha aggiunto La Russa, «la devono decidere i cittadini, non Parisi o in pochi in una stanza. L’alternativa è decidere il perimetro del centrodestra e stabilire quali sono le colonne d’Ercole: al primo punto mai governi insieme a Renzi o con la sinistra». Di più: per scegliere il futuro leader del centrodestra le «primarie sono fondamentali», ribadisce a più riprese l’esponente di FdI, che poi aggiunge: «Stiamo pensando di sollecitare in Parlamento una legge che le regoli». Serve, ha ribadito La Russa, «una legge che non renda aleatorie le primarie, ma le regolarizzi come avviene negli Stati Uniti. A quel punto non ci sarebbero più alibi», ha precisato La Russa, aggiungendo che alle primarie potrebbero candidarsi Salvini, Meloni, ma anche il governatore della Liguria Giovanni Toti «o persone esterne ai partiti» come il giornalista Paolo Del Debbio. Secondo il parlamentare, anche Berlusconi «con delle primarie regolamentate, potrebbe essere d’accordo. Nel centrodestra «non c’era bisogno delle primarie fin quando Berlusconi era candidabile, ma oggi – ha concluso La Russa – sono indispensabili».