Cibi d’autunno alle stelle: raccolti magri, volano i prezzi di castagne e tartufi

12 Nov 2016 9:41 - di Robert Perdicchi

Dall’olio ai tartufi e castagne; il cibo tipico dell’autunno si fa pagare caro a causa dei magri raccolti. In volo in particolare il prezzo dei tartufi che, con un aumento del 13%, hanno raggiunto quotazioni record da 450 euro/etto e il prezzo dell’olio, schizzato del 54% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti presentata in occasione della Giornata del ringraziamento che chiude tradizionalmente il bilancio dall’annata agraria. Con la carenza di olio nostrano aumentano pero’ anche i rischi di frode ed inganni in una situazione in cui – sottolinea Coldiretti -; l’Italia si classifica come il maggior importatore mondiale, per un quantitativo stimato nel 2016 superiore a 500 milioni di chili. Il consiglio dell’organizzazione agricola è “di guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio extravergine di oliva prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive. Se si vuole comperare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione”. Per quanto riguarda gli altri tesori del cibo autunnale, la produzione nazionale di castagne – secondo la stima Coldiretti – rimarrà quest’anno inferiore ai 20 milioni di chili, appena 1/3 di quella di dieci anni fa, soprattutto per effetto del clima ed in alcune aree del cinipide galligeno, il parassita cinese che fa seccare gli alberi e ha devastato soprattutto i boschi del mezzogiorno. Diventa inoltre difficile – continua Coldiretti – il tradizionale abbinamento con il vino novello, la cui produzione è scesa in Italia al minimo storico di 2 milioni di bottiglie. Per effetto del clima – conclude Coldiretti -, la stagione in molte zone è stata avara anche per agli appassionati di porcini, finferli, trombette e chiodini.

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