Coldiretti contro il governo: a Roma migliaia di pecore e pastori (VIDEO)
Un migliaio i pastori hanno portato le pecore al pascolo al Foro Traiano, nel centro storico di Roma, per difendere il lavoro, gli animali, le stalle e i pascoli custoditi da generazioni. Obiettivo della manifestazione promossa dalla Coldiretti, è quello di rrivare al più presto al riconoscimento, tutela e valorizzazione della nuova denominazione “Cacio Romano DOP”. L’importante riconoscimento in sede europea è necessario per mettere in evidenza le peculiarità di prodotto, di processo e di destinazione di mercato del formaggio “Cacio Romano Dop” consolidate nel tempo. La pastorizia nel Lazio – sottolinea la Coldiretti – ha tradizioni secolari ed oggi conta su tremila allevamenti con un patrimonio di 750.000 pecore e 359 imprese di trasformazione impegnate in una produzione con una specifica tradizione e qualità. Per questo – chiedono i pastori laziali – è necessario che anche all’interno della denominazione Pecorino Romano sia garantita una maggiore tracciabilità e riconoscibilità della produzione laziale, caratterizzata da differenti caratteristiche qualitative.
La protesta della Coldiretti in difesa del “pecorino romano”
Pochi formaggi al mondo vantano origini così antiche come il Pecorino Romano. Gli antichi romani – ricorda la Coldiretti – apprezzavano il Pecorino Romano: nei palazzi imperiali era considerato il giusto condimento durante i banchetti mentre la sua capacità di lunga conservazione ne faceva un alimento base delle razioni durante i viaggi delle legioni romane. Le prime testimonianze del Pecorino Romano risalgono dunque all’Impero Romano: originario dell’Agro Romano è descritto dettagliatamente nelle opere di molti autori dell’Antica Roma come Plinio il vecchio, Marco Terenzio Varrone, Lucio Giunio Moderato Columella e Publio Virgilio Marone. Proprio nel trattato “De re rustica” dello scrittore di agricoltura Columella è riscontrabile una minuziosa descrizione delle tecniche di lavorazione del latte ovino.