La Corte dei Conti indaga sui rifiuti di Firenze. Di quando c’era Renzi…
Esposto alla procura della Corte dei conti della Toscana contro Quadrifoglio, la società partecipata che gestisce, fin dai tempi in cui Renzi era sindaco, i rifiuti nell’area fiorentina, e contro i 12 comuni che ne sono soci, tra cui proprio Firenze, per “danno erariale”: il mancato raggiungimento delle soglie di raccolta differenziata, imposti dalla Ue, avrebbero causato un aggravio di spesa di 43 milioni di euro in sette anni, dal 2008 al 2014. A promuovere l’azione sono alcune delle realtà che hanno effettuato i ricorsi al Tar (alcuni dei quali accolti) contro la realizzazione di un inceneritore a Sesto Fiorentino: Wwf, Forum ambientalista, Italia Nostra, alle quali si aggiunge anche l’associazione Zero Waste e altre sigle, come le “Mamme no inceneritore”. «I 43 milioni di presunto danno erariale – ha spiegato Davide Pagliai, uno dei portavoce delle “Mamme no inceneritore” – sono stati calcolati in base alle norme e agli obiettivi previsti (e non raggiunti) per la raccolta differenzia. In sette anni, dunque, abbiamo conteggiato le tonnellate di spazzatura conferita in discarica in più rispetto a quelle della soglia massima programmata, alle quali vanno aggiunti i costi di messa in discarica, più l’ecotassa relativa, che, tra l’altro, ha un’addizionale del 20% per chi non rispetta i parametri. Ancora, c’è da sommare l’indennizzo di disagio ambientale: e così si arriva a 43 milioni». Il fine dell’esposto, spiega ancora Pagliai, è «dimostrare che con una corretta e soprattutto reale pratica di raccolta della differenziata, non c’e’ alcun bisogno di inceneritore, nè a Sesto Fiorentino nè altrove». L’esposto presentato alla Corte dei Conti della Toscana ha un precedente. Già nel 2013, hanno ricordato i comitati e associazioni firmatari dell’esposto, in Liguria sindaco e assessori del Comune di Recco sono stati condannati a pagare 150mila euro per un danno erariale sempre dovuto al mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata.