De Luca non lascia, anzi raddoppia: avrà pieni poteri sulla sanità campana

24 Nov 2016 12:39 - di Francesca De Ambra

Tra richieste di carte da parte della commissione Antimafia, mozioni di sfiducia dei grillini campani e surreali dibattiti su pretesi impresentabili e presunti indifendibili, probabilmente l’unica reazione politicamente pensata e ficcante sul caso De Luca l’ha vergata in un tweet Renato Brunetta: «matteorenzi fa sempre più ridere… gioca a fare l’anticasta e poi difende VincenzoDeLuca». Ben detto. Anzi, molto più efficace della lunare e politicamente scriteriata richiesta di intervento della Commissione presieduta da Rosi Bindi, ormai sempre più arma impropria che prezioso strumento per analizzare le dinamiche e le evoluzioni delle cosche criminali.

Brunetta a Renzi: «Fa l’anticasta e poi difende De Luca»

Bene ha fatto Brunetta ad inchiodare Renzi alle sua insopportabile doppia morale: il premier si atteggia a politico anticasta, ma omette di precisare che se per casta intende i parlamentari allora sono le stesse persone che gli assicurano la maggioranza in Parlamento; dice di voler ridurre i costi della politica, ma poi vota contro una (demagogica) proposta grillina che pretendeva di abbassare l’indennità agli onorevoli; gli piace presentarsi come il “nuovo”, ma poi si serve di gente come De Luca che tra un frittura e una gita in barca, una battuta e un’allusione, incita un paio di centinaio di sindaci e amministratori locali a fare il giro delle sette chiese per chiedere ai beneficiati dai fondi regionali di dare una mano a far vincere il “” al referendum del 4 dicembre. E non perche sia convinto che tale esito sia un bene per l’Italia ma perché – come ha argutamente spiegato all’uditorio – «Renzi ci ha dato tutti i soldi che gli abbiamo chiesto». È la declinazione in salsa napoletana della filiera istituzionale dal produttore al consumatore finale: il governo eroga finanziamenti alla Regione, che li allunga a imprenditori, liberi professionisti, cliniche private ai quali poi si va a bussare a voti in vista del referendum. Più del nuovo che avanza, sembra l’avanzo del vecchio.

Blitz notturno del Pd alla Camera in favore del governatore

Tanto più che il Pd e i suoi alleati hanno nottetempo fatto passare in commissione Bilancio della Camera la norma che consente proprio a De Luca di essere nominato commissario della sanità campana, cioè colui il quale gestirà con pieni poteri circa l’80 per cento dell’intero bilancio regionale. Non osiamo pensare con quali conseguenze per i malati di Napoli e dintorni. Ma questo è il Pd e questo è Renzi. Per la cronaca: grazie a Stefano Caldoro, ex-governatore della Campania, la sanità di quella regione può contare oggi su un tesoretto di 500 milioni. Che ora finirà nella disponibilità di Vicienzo o’ Sceriffo. E, per dirla alla Totò: «Ho detto tutto».

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