Dilaga la protesta dei poliziotti francesi. E Hollande brancola nel buio
Nonostante gli annunci del governo, le promesse del presidente François Hollande e le dichiarazioni del sindacato, i poliziotti francesi continuano a protestare in tutte le città. Ieri sera a Parigi oltre 200 agenti si sono riuniti davanti alla Piramide del Louvre per gridare la loro protesta contro l’insicurezza e le condizioni di lavoro. Nel loro mirino, il governo ma anche i sindacati, incapaci – secondo gli agenti – di portare avanti le loro rivendicazioni.
In piazza la rabbia dei poliziotti francesi
«Sono un agente e ne sono fiero», «Giù le mani dalla mia polizia», «Non ce la facciamo più», questi alcuni dei cartelli inalberati dai poliziotti francesi che protestavano, infuriati anche contro le inchieste interne annunciate dalla gerarchia. Auto e pattuglie di turno hanno attivato sirene e lampeggianti al loro passaggio, suscitando le grida e gli applausi di approvazione dei manifestanti. Una decina di poliziotti francesi ha bruciato in pubblico la propria tessera sindacale. Per tentare di gettare acqua sul fuoco di una situazione che desta enorme preoccupazione – fra stato di emergenza e violenze in banlieue – il governo ha annunciato la settimana scorsa lo stanziamento di 250 milioni di euro per rinnovare attrezzature e armi di servizio, la fine dello svolgimento di compiti eccezionali, come la guardia statica davanti agli edifici a rischio, e l’inasprimento delle pene per il reato di resistenza e oltraggio nei confronti di un agente.