Donald Trump avanza. E adesso la Clinton e Obama tremano davvero

5 Nov 2016 10:46 - di Tano Canino

La paura fa Trump. Perchè Donald Trump avanza. Sembra incredibile, ma dopo che per mesi, settimane ci hanno subissato di certezze pro Hillary anche i media italiani cominciano a disegnare scenari diversi. Adesso può accadere l’impossibile anche per tutti quelli che l’impossibile non l’hanno mai preso in considerazione. A dispetto di tutto e di tutti Donald Trump è in corsa. E in molti cominciano a dare per probabile la sua vittoria. Quello che mai sarebbe potuto accadere fino a ieri, pare sia diventato possibile in queste poche ore che ci separano dal voto dell’8 novembre. Del resto mai s’era visto l’iperattivismo di un presidente uscente come Obama. Uno che ha costretto pure la sua consorte ventre a terra a sostegno della Clinton: le due si sono sempre odiate, ma ora a favore di telecamera si baciano e s’abbracciano. Nè mai si era registrata una così elevata convergenza tra establishment repubblicano e democratico tutto a favore della candidata dell’asinello blu. Attori, cantanti, miliardari, finanzieri, praticamente tutti i governi occidentali: tutti a sostenere la liberal Hillary. E tutti adesso, a poche ore dal verdetto, non più immersi, ma sommersi dal blu: un blu fifa. Paura della sconfitta. Trump batte il terreno con il suo parlare schietto. Gira gli Stati in bilico e si scaglia contro chi ha vessato gli americani. Dopodichè spiega: se ognuno di noi avesse fatto un millesimo di quel che ha fatto Hillary Clinton sarebbe già in galera! Sa bene Trump che il vento s’è spostato a suo favore, nonostante tutti i potentati economici gli si siano rivoltati contro. Sa bene che la sua scommessa, senza il sostegno delle lobby e dell’Arabia Saudita, è ancora in essere. E così si bea nel vedere che anche i sondaggi farlocchi, quelli preconfezionati per dimostrare quanto la Clinton fosse in vantaggio, non sono più fruibili sui media americani. Mentre il battage per The Donald sui social media continua e si intensifica ora dopo ora. Saranno questi ultimi giorni che ci separano dal Supermartedì a fare la differenza. Sarà la volontà degli americani, anzitutto della classe opreraia e di quella media a determinare il prossimo presidente della prima potenza al mondo. Dopodichè se dovesse prevalere la Clinton tutto rimarrà così com’è. Ma, se dovesse vincere Donal Trump, tutto cambierà. Poco, ma sicuro.

 

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