Dopo Brexit: Londra vuole essere la regina del commercio mondiale
Theresa May rilancia le ambizioni del Regno Unito post-Brexit, un «campione del libero commercio». E chissà che tra i vecchi alleati non guardi anche all’America di Donald Trump. La premier, nelle ore successive alla vittoria del repubblicano, ha subito invocato la «special relationship» che lega i due Paesi. E ha tenuto a chiarire che Nigel Farage, il leader del partito Ukip volato negli Usa nel weekend a incontrare il neopresidente americano, non farà da terzo incomodo nella relazione tra i due, si legge su “la Stampa“.
Theresa May sogna UK leader dei commerci mondiali
La vittoria di Trump lascia uno spiraglio alla Londra postBrexit alla ricerca di accordi commerciali fuori dall’Unione europea. Dopotutto, Obama aveva lasciato intendere chiaramente che un Regno Unito fuori dall’Ue non sarebbe stato una priorità nei negoziati: «Ritornerete in fondo alla fila», aveva detto durante una visita a Londra a poche settimane dal referendum del 23 giugno. Con Trump, presidente protezionista che vuole smantellare accordi multilaterali secondo lui dannosi per i lavoratori americani, May spera, forse, di poter lavorare.
Modello Thatcher-Reagan per May-Trump
La premier ha spiegato, in un discorso rivolto in serata alla City, che il Paese intende essere «sfacciatamente pro-business». Ha detto: «Faremo tutto il possibile per rendere un Regno Unito fuori dall’Unione europea il posto più allettante per le aziende per investire e crescere». Come spesso nei discorsi della premier, pochi dettagli, ma un invito alle aziende a essere responsabili e proteggere i lavoratori. May, fresca di una missione diplomatica in India, ha parlato con Trump nelle ore successive alle elezioni americane. Ma, come la stampa inglese non ha mancato di sottolineare, il neoeletto presidente aveva già contattato altri nove leader mondiali. La premier aveva criticato Trump durante la campagna elettorale, e, da ministro degli Interni, aveva bollato come una «sciocchezza» l’idea di Trump di vietare l’ingresso in America a milioni di musulmani. Adesso dovrà cercare una nuova relazione, magari sul modello Thatcher-Reagan, come avrebbe suggerito lo stesso Trump. «La conversazione è stata molto cordiale», ha detto un portavoce di Downing Street fornendo un resoconto della telefonata ai giornalisti.