È Paul Nuttall il nuovo leader dell’Ukip: «Prevedo un futuro radioso», ha detto

28 Nov 2016 16:28 - di Giovanni Trotta

L’eurodeputato Paul Nuttall, col 62% dei voti, è stato eletto nuovo leader del britannico Ukip, il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito. Il suo nome è stato annunciato all’assemblea del partito euroscettico a Londra dopo il secondo tentativo di trovare un successore a Nigel Farage, dimissionario fin da dopo la vittoria nel referendum sulla Brexit. Il mese scorso l’eurodeputata Diane James si era dimessa da guida degli euroscettici dopo appena 18 giorni. Nuttall, 39 anni, è originario del nord-ovest dell’Inghilterra, una delle aree del Paese in cui l’Ukip ha sottratto voti al Labour nelle recenti elezioni. «Saremo la voce patriottica dei lavoratori», ha detto il nuovo leader dopo aver attaccato i laburisti che avrebbero così perso il contatto con quelli che un tempo erano i loro elettori. «Il futuro del partito è radioso – ha aggiunto – ma dobbiamo essere uniti». Al centro infatti del suo programma c’è la riunificazione del gruppo diviso in fazioni e attraversato negli ultimi mesi da una forte crisi interna. Inoltre, c’è la necessità di garantire che venga rispettato il risultato del referendum con cui i britannici hanno scelto la Brexit e quindi venga avviato senza tentennamenti e ritardi il divorzio da Bruxelles. Prima di lui aveva parlato Farage, che nel lasciare il suo incarico di leader ad interim si è invece concentrato sui successi nei suoi tanti anni alla guida dell’Ukip e culminati con la vittoria referendaria, affermando che la campagna per l’uscita dall’Ue è stata di ispirazione per Donald Trump nella conquista della Casa Bianca. «Abbiamo spostato il centro di gravità della politica britannica – ha sottolineato – è un certo risultato».

Nuttall, euroscettico convinto, è già alla carica

«All’Ukip dovrebbero essere assegnati una ventina di seggi nella House of Lord», la camera non elettiva britannica, ha sostenuto Nuttall. In una intervista al Sunday Telegraph dai toni molto forti, ha accusato il governo di un fallimento «scorretto e osceno» perché non è stato nominato alcun rappresentante dell’Ukip fra i Lord. Gli unici tre membri dell’Ukip sono ex rappresentanti conservatori che hanno deciso di cambiare partito. Nuttall in particolare si riferisce al fatto che, nonostante il peso elettorale del suo gruppo, capace di conquistare alle ultime politiche quasi quattro milioni di voti, i governi Tory non si sono adoperati per far assegnare dei seggi nella camera alta. Uno dovrebbe andare, sempre secondo l’eurodeputato, a Farage. Intanto nei giorni scorsi è continuata la spola attraverso l’oceano di Nigel Farage, incontrato di nuovo dal presidente eletto americano Donald Trump la settimana prossima. Lo ha scritto il Daily Telegraph, avanzando l’ipotesi che il leader euroscettico britannico – per il quale Trump aveva lanciato l’idea di una nomina ad ambasciatore di Londra a Washington, suscitando l’imbarazzata reazione negativa del governo conservatore di Theresa May – potrebbe trasferirsi per un periodo direttamente negli Usa: magari come consigliere più o meno informale della nuova amministrazione alla Casa Bianca e del suo amico Donald. Al momento si tratta solo di congetture. Ma di certo le porte del neopresidente restano aperte per mister Brexit.

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