Gli Usa: rischio attacco hacker per l’Election Day, in tilt rete elettrica e web
Lo scenario peggiore che neanche Hollywood nei suoi, pur catastrofici, film ha mai immaginato: un cyberattacco che mandi in tilt l’America durante l’Election Day. Eccola la preoccupazione che serpeggia fra gli analisti statunitensi. Il governo americano teme, infatti, un massiccio attacco hacker dalla Russia o da altri Paesi con l’obiettivo di creare il caos proprio nel giorno delle elezioni presidenziali, martedì 8 novembre. Lo rivela la Bbc citando fonti dell’amministrazione.
La minaccia appare concreta tanto che, per contrastare questo pericolo, l’amministrazione degli Stati Uniti sta producendo uno sforzo senza precedenti, coordinato dalla stessa Casa Bianca e dal Dipartimento per la sicurezza nazionale, col supporto del Pentagono e delle principali agenzie di intelligence, dalla Cia alla Nsa, per arginare e contenere l’eventuale rischio.
A Washington – rivelano fonti dell’amministrazione alla Nbc – ci si prepara al peggio, compreso il cosiddetto “worst case scenario”, lo scenario peggiore: quello di un massiccio cyber-attacco che mandi totalmente o parzialmente in tilt la rete elettrica o internet del Paese.
Ma si lavora, contestualmente, anche per contrastare azioni di manipolazione e disinformazione attraverso i social media, a partire da Twitter e Facebook. C’è timore per la pubblicazione di documenti falsi che coinvolgano uno dei candidati in esplosivi scandali senza che i media possano fare in tempo a verificare ed accertare la verità prima del voto.
Sono mesi, in realtà, che l’amministrazione americana e, più segnatamente, la linea dei democratici sostiene che hacker russi starebbero disturbando, con tutta una serie di azioni, la corsa alla presidenza. Durante l’estate era stato evocato questo scenario allorquando era stati violati, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, i server del partito democratico americano e il New York Times – che ha scelto apertamente di parteggiare per Hillary Clinton schierandosi contro Trump – aveva sostenuto che l’Fbi stava indagando sulle azioni di hacker russi, in particolare sulla rete denominata “Fancy Bear“, un network collegata al Gru, il servizio di intelligence militare russo.