I servizi russi sventano attentati dell’Isis a Mosca e San Pietroburgo
I servizi segreti russi (Fsb, Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa) hanno fermato 10 sospetti jihadisti provenienti dall’Asia centrale e legati all’Isis che progettavano attentati terroristici a Mosca e San Pietroburgo. «Avevano quattro potenti ordigni artigianali che sono stati loro sequestrati», fa sapere l’Fsb citato dalla Tass. Secondo i servizi di sicurezza russi, ai terroristi sono state sequestrate anche armi da fuoco e munizioni. Gli arresti sono stati eseguiti a Mosca e San Pietroburgo. I dieci jihadisti legati all’Isis che i servizi segreti russi hanno arrestato progettavano attentati terroristici a Mosca e a San Pietroburgo simili a quelli di Parigi di un anno fa, con esplosioni di ordigni e spari tra la folla: lo sostengono fonti nei servizi segreti citati dalla testata governativa Rossiskaia Gazeta. Secondo l’Fsb, Tagikistan e Kirghizistan hanno contribuito all’arresto dei dieci terroristi islamici.
Giro di vite anche dei servizi turchi
E si stringe ogni giorno di più in tutto il mondo il cerchio intorno ai terroristi islamici pro-Isis: il ministero dell’Interno turco ha annunciato di aver chiuso ben 370 associazioni, accusate di legami con “organizzazioni terroristiche”. Lo riferisce l’agenzia statale Anadolu. Tra i gruppi finiti sotto la scure di Ankara, sulla base di un decreto dello stato d’emergenza, almeno 190 sono ritenuti vicini al Pkk curdo, mentre 153 sarebbero legati alla presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Altre 19 associazioni sono sospettate di supporto al gruppo di estrema sinistra Dhkp-c e 8 all’Isis.