Idea anti-migranti della Ue: far pagare 5 euro a chi entra nell’area Schengen
Entrare nell’area Schengen, per tutti i cittadini provenienti da Paesi extra Ue che hanno un accordo di sospensione dei visti con l’Unione, potrebbe costare cinque euro. Questo per effetto del Sistema europeo di informazioni e autorizzazione di viaggio (Etias), che nelle intenzioni della Commissione Ue, dovrebbe diventare operativo nel 2020. La proposta sarà presentata domani a Bruxelles e punta a stringere le maglie delle frontiere esterne dell’Unione. Secondo la proposta, l’Etias varrà per tutti i cittadini non Ue che possono entrare nell’area Schengen senza visto, per soggiorni brevi, sul modello del sistema Usa Esta. Ma a differenza dell’Esta, che può costare fino 60 dollari ed è valido per due anni, il prezzo dell’Etias sarà di 5 euro ed avrà una validità di cinque anni, spiegano le fonti. Con la raccolta dei dati prima del viaggio, Etias permetterà uno screening determinando la candidabilità della persona ad entrare nell’area Schengen, e se tale presenza possa porre dei rischi. Il sistema sarà collegato ad una serie di database nazionali ed europei. A seconda di come andranno i negoziati sulla Brexit, anche i cittadini del Regno Unito, potrebbero dover pagare la cifra per entrare nell’area Schengen.
Schengen, audizione in Parlamento di Jill Morris
Mercoledì 16 novembre, alle ore 8,30, il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, presso Palazzo San Macuto, svolgerà l’audizione dell’Ambasciatrice di Gran Bretagna in Italia, Jill Morris, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen, con particolare riferimento alle politiche dei Paesi aderenti relative al controllo delle frontiere esterne e dei confini interni. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta webtv.