Il Califfato continua a restringersi, ma i jihadisti dell’Isis non mollano la presa
L’avanzata delle forze curde e irachene, unitamente ai raid aerei della coalizione internazionale, sottraggono giorno dopo giorno città e porzioni di territorio strategico fino a ieri sotto il controllo del Califfato: eppure i jihadisti dell’Isis non si arrendono. Il dominio dei miliziani al seguito di al Baghdadi si restringe progressivamente, ma in Libia, e in particolare a Sirte, l’esercito di jihadisti del terrore non molla la presa…
Gli avamposti ancora nelle mani dei jihadisti dell’Isis
Dunque, sebbene sia stato ridotto del 50% rispetto all’apice delle sue conquiste, nell’estate del 2014, il territorio controllato dall’Isis continua ad abbracciare un’area che va dal nord ovest della Siria fino a Mosul, ad altre regioni irachene. Lo Stato Islamico, inoltre, continua a mostrare grandi capacità di resistenza nelle roccaforti ancora nelle sue mani (in particolare a Mosul e a Raqqa), oltre alla capacità di colpire in altre regioni, come ha dimostrato con i micidiali attentati compiuti nella provincia irachena di Salahuddin. E ancora: la spina dorsale dei territori del Califfato rimane la Valle dell’Eufrate, lungo il nord della Siria, attraversando le città di Raqqa, Deyr Az Zor, entrando nel territorio iracheno al valico di confine di Al Qaim, e arrivando nella provincia occidentale irachena di Al Anbar, fino a circa 200 km ad ovest di Baghdad. Più a nord, sempre in Iraq, lo Stato Islamico controlla ancora il centro di Mosul e territori posti a sud e ad ovest di questa città, in una regione che da ovest ad est è lunga circa 140 km e da nord a sud si estende per 120 km. Più a sud, separata da una fascia di 35 km che è sotto il controllo delle forse governative di Baghdad, i jihadisti dell’Isis controllano ancora una sacca con al centro la città di Hawija e che si estende nei suoi limiti massimi in un’area di 100 km per 50. In Siria, oltre alla Valle dell’Eufrate, il territorio ancora nelle mani dei miliziani di Abu Bakr Al Baghdadi comprende alcune aree che si estendono verso sud in direzione di Homs e di Damasco, con avamposti che arrivano fino a 50 km dalla capitale.
I jihadisti dell’Isis al collasso a Sirte: ma non si arrendono
Le cose sembrano ridimensionarsi in Libia, dove a Sirte, in particolare, i jihadisti dell’Isis sono al collasso, con molti miliziani che hanno addirittura disertato. A darne notizia e conferme in queste ore sarebbero, tra gli altri, i civili scappati dal quartiere di Giza Bahareya, ultimo bastione dello Stato islamico nella città. «I jihadisti stanno arretrando e sono al collasso quasi del tutto sconfitti, ma non intendono arrendersi», hanno detto precisando che alcuni seguaci del Califfo «sono fuggiti mentre altri sono stati uccisi dai loro stessi commilitoni». Nell’area assediata dalle milizie di Misurata rimangono ancora «alcune famiglie intrappolate che hanno paura di lasciare le loro abitazioni perché temono una rappresaglia dei jihadisti dell’Isis». Lo Stato islamico, hanno precisato, avrebbe anche «addestrato i bambini ad usare le cinture esplosive» e ad azioni belliche. L’ultima conferma? Riportano tutto, in queste ore, le milizie libiche impegnate nella campagna militare a Sirte sulla loro pagina Facebook.