
L’ira del “falco” Schaeuble su Juncker: «La Germania ha i conti in ordine»
Esteri - di Valerio Falerni - 22 Novembre 2016 - AGGIORNATO 23 Novembre 2016 alle 18:13
Orgoglio tedesco firmato Wolfgang Schaeuble, l’inflessibile ministro delle Finanze di Angela Merkel, da tutti considerato come il vero capo dei “rigoristi” dell’Unione europea. Schaeuble, infatti, non cattura alcuna simpatia tra i partner mediterranei della Ue, Italia compresa, che lui definisce sprezzantemnete “cicale” in opposizione alle industriose “formiche” della parte nordica e protestante del Vecchio Continente. Scontato, quindi, che quando si è visto recapitare la Raccomandazione che la Commissione europea invia solitamente ai governi alle prese con numeri e parametri tutt’altro che esaltanti, l’abbia rispedita sdegnato al mittente: «L’hanno inviata al Paese sbagliato».
Schaeuble: «Ha inviato la raccomandazione al Paese sbagliato»
Della «formica» tedesca Schaeuble ha tessuto le lodi davanti al Bundestag riunito per la sessione di bilancio 2017 sciorinando cifre e performances che effettivamente farebbero la felicità di qualsia nazione: «La Germania – ha esordito tra gli applausi dei deputati – investe quasi sei volte di più della media dei Paesi Europei». Ancora meglio le entrate fiscali, aumentate del 3,3 per cento annuo dal 2005 al 2015 a fronte di un incremento del 2,7 nell’eurozona a fronte di un aumento più contenuto delle uscite (2,3 per cento annuo). L’applauso dei parlamentari è scattato quando ha confrontato le spese per gli investimenti: «Da noi sono cresciuti del 3,9 per cento all’anno e nell’eurozona del 0,7».
«La Commissione non assolve ai propri doveri»
La parte finale del suo intervento, Schaeuble la dedica tutta alla Commissione preseieduta da Jean-Claude Juncker: «Il problema – ha detto – non è che riceviamo raccomandazioni che non ci piacciano», ma «è che, con queste raccomandazioni, la Commissione devia dal compito della Commissione stessa: cioè di giudicare se i bilanci e budget dei singoli paesi europei corrispondo alle regole e intese europee. Questo è il compito della Commissione». Un compito, ha tenuto a precisare Schaeuble, che «la Commissione non assolve ma fa il contrario». Per questo, dunque, ha concluso il ministro, «dobbiamo opporci».