L’Istat dà l’aiutino a Renzi regalandogli qualche virgola di Pil in più
Una boccata d’ossigeno per Renzi, a poche settimane dal referendum, con la rilevazione di un timidio rimbalzo della crescita economica italiana nel terzo trimestre 2016. Il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del terzo trimestre del 2015. Nel secondo trimestre dell’anno la crescita era stata pari a zero. Un dato che fa esultare il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. «Il dato sul Pil, reso noto dall’istat poche ore fa da ragione a noi e torto ad altri», ha detto Padoan. Ma dal centrodestra l’ottimismo del governo non è condiviso: «Siamo in deflazione e il governo gioca con i conti pubblici: si fa dare un aiutino dall’Istat sulla crescita. Matteo Renzi è alla frutta», scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Brunetta replica poi a Matteo Renzi anche sui dati Istat: «Giù le mani dallo spread. Così come nel 2011 venne usato contro Berlusconi, per far fuori un governo legittimamente eletto dal popolo, così si cerca di farne un uso criminale oggi, perché Renzi resti attaccato alla poltrona di premier. Non si dica che l’aumento dello spread di questi giorni dipende dall’eventuale esito negativo del referendum perché sarebbe una mistificazione della realtà: i mercati stanno scontando in questi giorni il fallimento della politica economica di Renzi, con il debito pubblico che è aumentato, da quando è a palazzo Chigi, di 105 miliardi, il deficit fuori controllo, la deflazione, la crisi bancaria e la crescita economica ancora troppo debole, nonostante gli aiutini chiesti qua e là. È Renzi la causa dell’instabilità in Italia, e il No al referendum riporterà l’equilibrio dopo le sue follie». E in un successivo tweet: «Con @matteorenzi debito Italia aumentato di 105 miliardi: da 2.107,6 a febbraio 2014 a 2.212,6 a settembre 2016 (ultimo disponibili). Vergogna».