Nel salotto della D’Urso duello a distanza tra Renzi e Berlusconi
Non sarà il faccia a faccia sul referendum che molti aspettavano, anzi speravano, di vedere, ma conserverà pur sempre il rango di un confronto a distanza. Meglio che niente, per i teorici del bicchiere mezzo pieno. Un’occasione perduta per i sostenitori di quello mezzo vuoto. In effetti, un duello televisivo tra l’ex-premier Silvio Berlusconi e quello attuale, Matteo Renzi, sarebbe stato davvero un bel vedere per i gli amanti del faccia a faccia e un bel colpo per l’emittente. Purtroppo non sarà così e ci dovremo quindi accontentare di una doppia intervista – prima al Cavaliere, alle 14, e un’ora dopo al premier – curata da Barbara D’Urso che li avrà entrambi ospiti domenica 27 novembre a Domenica Live, in onda su Canale 5.
Deluso chi sperava in un faccia a faccia sul referendum
Peccato perché dopo il confronto Renzi-Zagrebelsky, della serie “ti piace vincere facile”, e quello Renzi-De Mita, della serie “clamoroso al Cibali”, il duello Renzi-Berlusconi avrebbe indotto ogni rispettabile “sistemista” della Sisal a corazzarsi con una tripla contro un risultato a dir poco apertissimo. Tanto più che il Cavaliere arriva all’appuntamento referendario con un bel po’ di fiatone dopo i reiterati voti favorevoli dei parlamentari azzurri alla “schiforma” costituzionale e i suoi tentennamenti sul “Sì” e sul “No”, salomonicamente divisi tra le ragioni dell’azienda-partito, cioè Mediaset, e le pulsioni del partito-azienda, cioè Forza Italia. Fino a pronunciare quel «Renzi è oggi l’unico leader in campo» che a molti è sembrato più un modo per tranquillizzare il Fidel di Cologno Monzese, cioè Confalonieri, che un vero e proprio endorsement in favore del Rottamatore di Rignano sull’Arno.
Doppia intervista su Canale 5: prima Berlusconi e poi Renzi
Non è che questi, però, stia messo poi tanto meglio. Anzi, per quel che valgono, i sondaggi lo danno per spacciato. In più, il Pd gli si è spaccato come una mela e sembra che il futuro prossimo stia per metterlo davanti ad un bivio piuttosto amaro: o la guida del partito o quella del governo. Insomma, di carne sulla graticola ce ne sarebbe stata a sufficienza, e per tutti i gusti. Invece, nisba confronto. Prima uno, poi l’altro. Un solo dubbio: tra i due, chi è quello che dagli studi Mediaset gioca in casa?