La Russia riconquista l’identità: statua gigantesca per il principe Vladimir
È tutto pronto, manca solo l’inaugurazione ufficiale da parte delle autorità, compresi il presidente Putin e il patriarca Kirill. Intanto, sulla collina Borovitsky, a due passi dal Cremlino, il colossale monumento al principe Vladimir, fondatore della Russia – la cui capitale al tempo era Kiev – e padre spirituale della nazione svetta già in tutti i suoi 17,7 metri. Così la Russia di Vladimir Putin riconquista la propria memoria storica.
Il principe Vladimir, signore delle Russie tra il X e XI secolo, è considerato l’eroe della corrente di governo che prende il nome di “conservatorismo ufficiale”. Fu lui a unire il popolo delle steppe sotto un’unico vessillo e a scegliere la confessione ortodossa come religione del suo novello Stato – e secondo la leggenda venne battezzato in Crimea, nell’antica città greca di Chersonesos. Un figura perfetta, dunque, per sintetizzare la direzione politico-spirituale impostata oggi dal Cremlino.
La scultura è stata progettata da Salavat Sherbakov, praticamente lo scultore di Stato, visto che tutti i recenti progetti più importanti, tutti di natura squisitamente politica, sono stati commissionati proprio a lui. Come ad esempio ‘L’Uomo Gentile con Kalashnikov, Bimba e Gatto’ da poco inaugurato a Simferopoli, la capitale della Crimea, per celebrare la riunificazione con la Russia. Un nome elaborato che potrebbe suonare persino ironico – di fatto si trattano dei famosi omini verdi comparsi nella penisola ucraina nelle settimane precedenti al referendum – ma che in realtà descrive perfettamente il tono della narrazione in voga in Russia da quando è scoppiata la crisi ucraina. “Per i patrioti russi – dice Sherbakov al Moscow Times – il principe Vladimir simboleggia una figura universale e unificante”.