Rudy Giuliani: “Il voto è stato contro Obama, non contro Hillary”
E uno dei migliori consiglieri di Trump, Rudy Giuliani. Sindaco, quindi è vero? Vuole essere Segretario di Stato? «Qualsiasi cosa io voglia, ne parlerò con il presidente, perché è il modo migliore di comportarsi per non alimentare altre chiacchiere. È un affare tra me e lui, ma sarò felice di rispondere a ogni altra domanda». Clinton ha detto che avrebbe vinto le elezioni se non fosse stato per l’interferenza di James Comey, il direttore dell’Fbi. Che cosa ne dice? «In realtà credo sia stato per l’Obamacare, la riforma sanitaria. Ma il motivo per cui si sono vinte o perse le elezioni è buon tema per i libri che saranno scritti tra vent’anni. Ho fatte parte della campagna di Trump, e in testa a tutti i suoi discorsi delle ultime due o tre settimane di campagna non c’era l’Fbi, ma l’Obamacare. Questo mi sembra abbia mosso i voti in Michigan, Pennsylvania, Wisconsin. Siamo stati capaci di portare gli stati dal blu al rosso, stati che non erano rossi dalla vittoria di Ronald Reagan», si legge su “la Stampa“.
Obamacare ha spostato più voti del FBI
Clinton ha vinto il voto popolare, e in questi tre stati che lei ha appena nominato i candidati hanno una differenza di circa 112 mila voti. Con questo risultato che tipo di mandato si trova ad affrontare Trump? «Lo stesso. Che tu abbia molti o pochi voti di vantaggio, se sei stato eletto presidente degli Stati Uniti ti devi comportare come il presidente degli Stati Uniti. Tu sei il responsabile, tu devi tenere l’agenda. Così si governa un Paese: la Costituzione degli Stati Uniti non cambia i poteri del presidente in base al numero di voti con cui si fa eleggere». Abbiamo visto molta rabbia per le strade, con manifestazioni ogni sera. All’inizio della settimana avete chiamato i manifestanti piagnoni, ma c’è stata un’ondata di incidenti e scontri razziali in tutto il Paese. Che cosa dovrebbe fare il presidente per tenere la situazione sotto controllo? «Penso che se il popolo di Donald Trump si fosse comportato in questo modo dopo la vittoria di Clinton ci sarebbe molta più rabbia nei mezzi di comunicazione per chi protesta contro un’elezione legittima. Detto questo, capiamo la loro frustrazione e non vogliamo certo peggiorare la situazione. Penso che stiano ingigantendo la paura per una presidenza di Trump perché arrivano da una campagna dove sono stati molto delusi. Come sarebbero stati delusi i nostri sostenitori se Donald Trump non avesse vinto. Spero solo che la situazioni si calmi. Ora stiamo scivolando verso la violenza, e io ho tolleranza zero per le sommosse. Sapete che ho preso in carico una città che ha avuto due rivolte in quattro anni, io non ne ho avuta nessuna. Sapevano che con me non avrebbero potuto farlo. E quando ho visto la gente in strada a New York, mi sono detto: state in frangendo le regole di Giuliani. Non prenderete le mie strade. Potete avere i miei marciapiedi, ma non le strade perché ci devono passare ambulanze e vigili del fuoco. Quando le strade di New York si riempiono di manifestanti, la gente muore. Si può manifestare benissimo sui marciapiedi. Chiederei ai manifestanti di rispettare la democrazia. So che sia il Segretario Clinton che il presidente Obama sono stati molto morbidi, e rispetto molto il modo in cui hanno gestito il giorno dopo, ma spero che anche loro diranno qualcosa a proposito. Perché dopo tutto, queste persone sono sostenitori del presidente Obama e di Hillary Clinton».