Si chiama Rachele: è la prima bambina nata dopo il terremoto (video)

7 Nov 2016 13:45 - di Ginevra Sorrentino

 

Si chiama Rachele, è nata il 5 novembre scorso all’ospedale San Salvatore de L’Aquila: ed è la prima bimba venuta alla luce dopo il terremoto che ha distrutto Amatrice. È la figlia di due giovani sfollati: i suoi genitori, Eleonora Cortoni e Marco Contini, in seguito al sisma hanno dovuto abbandonare la loro abitazione nella frazione Casali di Sotto e attualmente abitano a Cavallari, una frazione di Montereale.

Rachele, la prima bimba di Amatrice nata dopo il terremoto

Un segno che la vita riprende. Che continua a irrompere anche in un presente di difficoltà, di dolore, di disagio. E allora, è nella figura della piccola Rachele, a cui vanno tutti i nostri auguri di ben arrivata, che si concentrano in queste ore le speranze di un tempestivo ritorno alla normalità. Nonostante la tragedia. Nonostante il grido d’allarme lanciato dal sindaco di Amatrice, che proprio in queste ore ha dichiarato di temere l’abbandono istituzionale. Nonostante di cittadine e borghi della martoriata Italia centrale, da quelle terribili notte di agosto e di ottobre sia rimasta solo l’ombra. Nonostante tutto, dalle macerie al maltempo, continui a congiurare contro l’agognato ritorno a una quotidianità il più possibile vicino alla normalità di prima del terremoto. Prima che la vita delle famiglie di Amatrice e di Norcia – come di tutti gli altri centri colpiti dal sisma – venisse drammaticamente sconvolta. Dunque, è in questo scenario di devastazione e di dolore che porta gioia e sollievo la nascita della piccola Rachele, la cui nascita restituisce la speranza. Come già accaduto, per esempio, e proprio ad Amatrice, nel caso del miracoloso salvataggio di Giulia, la bimba di dieci anni estratta viva dalle macerie della sua abitazione ore dopo la terribile scossa del 24 agosto. Un piccolo miracolo nella tragedia del terremoto. Un segnale – come ce ne sono stati pochi altri finora  – che la vità è forte e può prevalere anche nella tragedia più nera…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *