Sisma, il duro lavoro dei sindaci: tenere unite le comunità sfollate
I sindaci dei Comuni colpiti dal sisma sono impegnati a non far disgregare le comunità sfollate, a chiedere aiuto nelle aree trascurate, a denunciare le lentezze della burocrazia che possono diventare pericolose per i cittadini. Il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) Antonio Decaro, sindaco di Bari, nel giorno di Tutti i Santi è arrivato nelle Marche e ha visitato il grande camping di Porto Sant’Elpidio nel Fermano, con 500 sfollati, hub della Protezione civile per lo smistamento nella regione. È accompagnato dai sindaci di Ascoli Piceno e di Senigallia (Ancona). «Questo è il momento dell’esodo, poi verrà il momento della ricostruzione – ha detto Decaro – È importante che i sindaci tengano unita anche in un luogo diverso la comunità, che è fatta di case, di scuola, di chiesa, ma la cui anima è lo stare insieme delle persone. E questo il terremoto non se lo porta via». Il presidente degli ottomila sindaci italiani ha incontrato gli sfollati e un’anziana signora di Pieve Torina, nel Maceratese, si è fermata a parlare con lui e i suoi colleghi: «Che venite siamo contenti, basta che poi fate del tutto per farci avere al più presto per lo meno le strutture più piccole, poi le case vedremo…».
Sisma, i sindaci chiedono interventi veloci
Il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, ha ricordato che il suo Comune da solo ospita oltre mille persone. Il primo cittadino di Ascoli, Guido Castelli, vicepresidente Anci, ha chiesto al premier Renzi di «cambiare l’impostazione dei decreti» sul terremoto, rendendo più veloci ed efficaci le procedure e affidandosi di più alle autonomie locali. Duro il mestiere dei sindaci. Se quelli dei Comuni dell’epicentro del sisma hanno lanciato messaggi accorati, quello di Amandola, piccolo borgo del Fermano, ha accusato: «Alcuni edifici storici del mio paese potevano essere salvati dal terremoto del 26 e del 30 ottobre se dopo quello del 24 agosto la Sovrintendenza ci avesse dato l’autorizzazione a puntellarli. Ma la burocrazia é troppo lenta, il sisma è stato più veloce». Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro ha affermato che se le verifiche sugli edifici andranno ancora a rilento «con una nuovo terremoto rischiamo di contare i crolli. E se arriva di notte anche i morti».