Terremoto, la Valnerina si arrende: scuole ko, si fa lezione sulla costa

5 Nov 2016 9:56 - di Guglielmo Federici

Andata ko la scuola di Visso, che comprende classi di elementari e medie per i giovani della Valnerina – e diventato evidente che non ci sono rapide soluzioni alternative ‘in loco’ dove la quasi totalità degli edifici è distrutta o lesionata e lo sciame sismico non si calma –  i sindaci di tre Comuni, Castelsant’Angelo sul Nera, Ussita e della stessa Visso hanno alzato bandiera bianca in una riunione dedicata alla scuola. Conclusione, gli studenti andranno a lezione nelle aule di una nuova struttura, provvisoria, situata al mare, sulla costa, vicino alle famiglie ospitate in alberghi e campeggi. Ma non più a Visso, né in Valnerina, come era nei desideri dei ragazzi. Hanno tentato di evitarlo, seguendo anche i desideri di chi voleva restare nei luoghi natii, ma alla fine hanno dovuto alzare bandiera bianca.

Terremoto, a scuola sulla costa. Il prossimo anno si vedrà

Il provvedimento vale per tutto l’anno scolastico corrente, fino al giugno 2017. Successivamente, verso il 2018, si vedrà. “Deve essere individuata la struttura insieme al provveditorato scolastico regionale, quindi escludo che le lezioni possano riprendere subito lunedì prossimo”, spiega anche il sindaco di Mauro Falcucci. La scelta dei sindaci è praticamente obbligata: i paesi della valle del Nera devastati dal terremoto hanno la quasi totalità degli edifici inagibile. E’ impossibile pensare a un rientro delle famiglie, che sono alloggiate in gran parte fra Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio e Porto Recanati. “Inutile strapazzare i ragazzi e riportarli qua – prosegue Falcucci – Andranno a scuola sulla costa, vicino alle famiglie. Verrà organizzato un servizio di scuolabus là. Per l’anno scolastico successivo, invece, dobbiamo essere pronti a dare loro una struttura nella Valnerina”.

Lo sciame sismico non si arresta

La riunione si è tenuta mentre lo sciame sismico che imperversa nel Centro Italia non si attenua e sembra giocare a rimpiattino con le popolazioni: due notti fa ha svegliato soprattutto il versante marchigiano del cratere, la notte scorsa ha tenuto in ballo quello umbro. Le scosse, pur di varia intensità, sono pressoché continue e tengono tutti sul vivo, condizionando ogni scelta. Nei vari comuni, a Fabriano le scuole riapriranno il 7 novembre, a Tolentino e Teramo il 10, ad Ascoli il 13, a Camerino il 21. Di scuola si è parlato anche in Umbria dove nelle aree del sisma sono proseguite le ispezioni. I Comuni colpiti aspettano un comunicato ufficiale della Regione, che potrebbe essere pronto per domani, con le disposizioni in merito. Comunque a Norcia, dove peraltro c’è anche un polo scolastico medio superiore con più indirizzi, si stanno installando dei moduli di emergenza: di sicuro, viene spiegato, saranno usati come aule per gli studenti della scuola primaria, ma facendo i turni potrebbero ospitare anche lezioni dei più grandi. Il terremoto impone ritmi intensi e rivela fatti anomali.  A Castelsant’angelo sul Nera, versante opposto della montagna, si stimano i danni: il responso attuale, riferito dal Comune, è di 90% di edifici inagibili. C’è anche il fatto singolare di una piena fuori stagione del Nera, oltre alla fuoriuscita di acque surgive dal sottosuolo del paese: non ci sono tubi rotti ma la falda idrica ha cambiato assetto. Alla comprensione di questi fenomeni stanno lavorando studiosi del Cnr.

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