Trump omofobo? E lui sorprende tutti con un ambasciatore gay all’Onu…
Lo accusano di atteggiamenti sessisti e razzisti, ma il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump è pronto a rispondere ai detrattori con una nomina significativa dal punto di vista dei diritti civili: è infatti sempre più vicina la scelta di Richard Grenell, esperto di affari internazionali e apertamente gay, per la poltrona di ambasciatore Usa all’Onu. Sarebbe il primo americano omosessuale dichiarato a diventare rappresentante permanente alle Nazioni Unite. Grenell, 50 anni, è stato portavoce di quattro ambasciatori (tra i quali il superfalco John Bolton, nell’era di George W. Bush, diventando il più longevo nel suo ruolo nella missione degli Stati Uniti all’ONU. Ha lavorato alla campagna di Mitt Romney nel 2012 con riferimento agli affari esteri, è stato portavoce del governatore di New York George Pataki e del sindaco di San Diego Susan Holding.
Chi è Richard Grenell, diplomatico dichiaratamente gay
In materia di politica estera Grenell è considerato decisamente pro-Israele e fortemente critico sull’agenda portata avanti dal presidente in carica, Barack Obama, in particolar modo per quanto riguarda il trattato sul nucleare iraniano. È stato molto duro anche nei confronti di Susan Rice, ambasciatrice alle Nazioni Unite dal 2009 al 2013. «I fallimenti diplomatici di Rice e il silenzio di fronte alle scandalose buffonate dell’Onu hanno dato una rappresentazione patetica Stati Uniti davanti ai 193 Paesi membri», aveva detto a Fox nel 2012. Intanto, nel team che lavora alla transizione c’è anche un altro gay dichiarato: è Peter Thiel, il co-fondatore di PayPal, tra i primi azionisti di Facebook, che sarà l’interlocutore per l’industria digitale. E in tanti sono convinti che potrebbe avere un posto di rilievo nell’amministrazione Trump.