Wikileaks azzanna la Clinton: «La guerra in Libia l’ha voluta Hillary»
Wikileaks sferra un nuovo attacco alla Clinton. La guerra in Libia è stata “la guerra di Hillary Clinton” ha infatti spiegato Julian Assange, patron di Wikileaks, in un’intervista rilasciata a John Pilger. “Barack Obama all’inizio si è opposto. E chi è stato a sponsorizzarla? Hillary Clinton. E lo si può vedere chiaramente nelle sue email”. Assange sostiene poi che Clinton fosse interessata alla guerra in Libia non tanto per il petrolio “a buon mercato” ma perché avrebbe potuto sfruttare il conflitto “nella sua corsa alla presidenza“. Insomma passano i giorni, si avvicinano le elezioni presidenziali Usa e il clima per la Hillary Clinton si fa rovente. Donald Trump è in costante rimonta. E le rivelazioni di Wikileaks gettano pesanti ombre sulla candidata democratica. Ma non c’è solo Wikileaks e Assange. C’è anche la possibilità di un cyber-attacco americano alla Russia di Putin. Un disegno svelato dai media statunitensi secondo i quali al dipartimento di Stato starebbero anche pensando a questa opzione. Perciò immediata è stata la replica del Cremlino: “Se non arriverà una reazione ufficiale da parte dell’amministrazione americana significherà che negli Stati Uniti esiste il cyber-terrorismo di Stato”. Così la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova sul sito del ministero. Il che non fa una piega: “Se le minacce di attacco, che sono state diffuse dai media americani, vengono eseguite, Mosca avrebbe ragione a chiedere che Washington se ne assumesse in toto le conseguenze”, ha sottolineato Zakharova lasciando intendere iniziative di natura legale. In ogni caso i russi mostrano di non temere l’attacco informatico: “Le misure per assicurare la cyber-sicurezza e la sicurezza dei sistemi informativi sono al momento capaci di fronteggiare le minacce ufficialmente ventilate contro di noi dai rappresentanti di altri paesi” ha infatti spiegato il portavoce di Putin Dmitri Peskov commentando le indiscrezioni pubblicate da NBC secondo cui hacker del Pentagono vorrebbero infiltrare la rete di comando del Cremlino. Wikileaks e geopolitica: per la Clinton tutta strada in salita.