Berlusconi ai suoi: vado avanti. Salvini? È un giovane comunista

21 Dic 2016 19:10 - di Riccardo Arbusti

Archiviata l’esperienza di governo di Matteo Renzi, Silvio Berlusconi si presenta all’assemblea dei suoi parlamentari annunciando la volontà di tornare in campo con la sua esperienza. “Il mio senso di responsabilità verso il Paese e verso chi mi ha votato in questi anni mi spinge ad andare avanti. Per guidare il Paese nel futuro non basta il dinamismo, serve esperienza”.

Forza Italia vota sì se il governo fa cose buone

Il leader di Forza Italia ha chiarito anche quale sarà la posizione del partito rispetto al governo Gentiloni: “Se la sinistra presenta un provvedimento in Parlamento che è positivo per il Paese noi lo votiamo, al contrario di come ha sempre fatto la sinistra con noi votando sempre contro anche se era un provvedimento utile agli italiani”.

Opposizione responsabile quindi, una linea che si è già concretizzata con il sì di Forza Italia alla risoluzione della maggioranza sul “salva risparmi”. Il primo dovere del governo, per Berlusconi, dev’essere adesso quello della lotta alla povertà. “Dal 2011 i poveri sono aumentati di un milione e se l’economia non riparte aumenteranno ancora”. “Da quando non governiamo noi – ha proseguito – il numero di cittadini in povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, esattamente di 1.183.000 unità. E sono oltre 4.598.000 le persone in povertà assoluta, mentre 8.307.000 vivono in povertà relativa. Un quarto della popolazione italiana è in situazione di povertà e molti rischiano di diventarlo. Se non riparte l’economia si andrà inesorabilmente verso un aumento della povertà, per questo la lotta alla povertà deve essere la priorità del nuovo governo”. Bisogna prendere atto, inoltre, del fallimento del Jobs act: “I posti di lavoro non li può aumentare il governo, li crea solo un’economia che cresce più del 2%. Il Jobs act è stato un costoso fallimento”. 

Mediaset? “Se ne occupano i miei figli”

Sulla difficile situazione di Mediaset dinanzi ai tentativi di Vivendi, il leader di Forza Italia ha chiarito che del problema si stanno occupando i suoi figli:  “Io non mi sono mai occupato di queste cose, lascio che di Mediaset se ne occupino i miei figli che sono capaci di tutelare la sua italianità”. 

Perché il Mattarellum non va bene 

Berlusconi ha anche collegato la questione delle primarie, che a suo avviso vanno regolate con una legge, alla legge elettorale futura. In questo contesto ha ribadito il no al Mattarellum. “Il Mattarellum era un sistema che funzionava in un’Italia bipolare – ha detto – il Paese è diventato almeno tripolare”.  E quindi “non è pensabile un premio di maggioranza”.  “E’ necessario – è stata la sua conclusione – arrivare a un proporzionale, quello è un discorso serio. Ho sentito qualcuno parlare di un’assemblea costituente. Io sono favorevole ma è importante che le forze politiche facciano una serie di incontri per una soluzione condivisa”.

Salvini? Un giovane comunista

Una posizione, quella sulla legge elettorale, che è difficile conciliare con quella di Matteo Salvini, favorevole invece al Mattarellum. Il leader della Lega aveva anche parlato di inciucio a proposito del voto di Forza Italia favorevole alla risoluzione del governo su Mps. Un appunto che ha generato un commento sferzante da parte di Berlusconi: “Il giovane comunista Salvini rimane radicato in lui e molto spesso ha delle uscite che non sono apprezzabili”.

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