Berlusconi convoca i vertici del partito a Milano. FI: no a fiducie tecniche
Silvio Berlusconi ha convocato domani Milano, per una colazione di lavoro, lo stato maggiore del partito. L’incontro servirà per fare il punto della situazione e decidere la linea che Forza Italia terrà alla luce della vittoria del no al referendum e delle dimissioni di Matteo Renzi.
In attesa del vertice con Berlusconi
Nel frattempo arriva una secca smentita dagli azzurri. Smentita sulle «strane» ipotesi che circolano su un possibile congelamento della crisi del governo Renzi. Niente approvazione accelerata della legge di bilancio. E soprattutto niente “fiducie tecniche”. «Idee del tutto impraticabili», la risposta secca di Forza Italia. «Il No al referendum è un voto di sfiducia a Renzi e alla sua attività di governo nel suo complesso». In una nota congiunta i capigruppo azzurri al Senato e alla Camera, Paolo Romani e Renato Brunetta, chiariscono la loro posizione. E smantellano il castello di retroscena usciti subito dopo il voto.
Niente fiducie tecniche
«Si può lavorare – dicono ancora Romani e Brunetta – alla messa in sicurezza di alcuni punti nevralgici della legge di bilancio». Ma senza fiducie tecniche. È necessario, perché questo accada, «che vengano stralciate tutte quelle parti che riguardano piccoli e grandi finanziamenti di mero sapore elettorale che oggi compongono il testo della legge all’esame del Senato». Il No al referendum, concludono, «è un voto di sfiducia a Renzi e alla sua attività di governo nel suo complesso». Giudizio dal quale «non può essere escluso l’atto più significativo di ogni esecutivo, rappresentato appunto dalla legge di bilancio».