Berlusconi: «La scheda di Renzi sul Senato? Ricorda “Enrico stai sereno”»
A ribadire il No deciso, forte e chiaro, al referendum del 4 dicembre è andato Silvio Berlusconi nel salotto di “Porta a Porta”, a fare da contraltare al premier Renzi e ad Alfano. Toni seri. “Io voto No ed è un No responsabile e deciso perché questa riforma può dare luogo ad una dittatura e perché la sinistra si è accaparrata a priori la maggioranza in Senato. Abbiamo poi bisogno di cambiare questo governo che ha messo l’Italia in condizioni difficili e che non è mai stato eletto dagli italiani. Diciamo No perchè dopo questa riforma ci possiamo sedere ad tavolo per fare una riforma condivisa”. Altri toni sono semiseri, ma non per questo meno significativi. Ecco un passaggio: “Renzi ha presentato un fac simile di scheda che è in contrasto con il testo della legge che assegna alle Regioni la nomina dei senatori e dei sindaci. Quando l’ho vista mi è sembrato che fossimo nell’ambito dell’ “Enrico stai sereno”… Si è visto come andata a finire, e questo è molto indicativo del suo modo di essere: quante volte ha impegni pubblici non trasformati in realtà?”.
«Con questa riforma il centrodestra non potrebbe mai governare»
Poi Berlusconi – che da giorni sta mettendo la faccia sul No al referendum nelle varie tribune televisive – si è spinto a ipotizzare la possibilità – una minaccia agitata da molti suoi avversari in passato contro di lui – di espatriare, in caso di vittoria del Sì. “Questa riforma costituzionale è stata fatta su misura del premier Renzi: per questo bisogna votare No. Con il Sì il centrodestra non potrebbe mai governare anche vincendo elezioni, perché Renzi attribuendo i senatori alle regioni che sono in mano alla sinistra, si è assicurato la maggioranza e il controllo del Senato”. Per il leader degli azzurri, Renzi “con solo il 30% di votanti, il 15% degli aventi diritto al voto, avrebbe in mano tutto: governo, Camera e Senato e, quindi, la nomina dei presidenti della Repubblica e dei giudici costituzionali: si creerebbe insomma un regime”. Infine “con il Sì non si semplifica nulla: si crea solo un nuovo centralismo provocando una valanga ricorsi alla corte costituzionale”.
Berlusconi: «Terrorismo psicologico da parte di Renzi»
Berlusconi stigmatizza la paura e il ricatto che Renzi ha istillato negli elettori: «Con il no Renzi tiene la maggioranza e può decidere di continuare, io trovo inaccettabile che sia Renzi che spande la paura in giro e che dice che i mercati sono in subbuglio. Dovrebbe fare il contrario, Le 8 banche che devono fare aumenti di capitale sono sotto osservazione, ma spargere paura è unatteggiamento colpevole. E’ terrorismo psicologico assolutamente ingiustificato anche da parte dei giornali straniere”