Bilancio bocciato, ora la Raggi rischia grosso: ha tempo fino al 28 febbraio
Virginia Raggi non può più perdere tempo: infatti il consiglio comunale ha tempo fino al 28 febbraio per approvare il bilancio, che andrà riscritto secondo le tante osservazioni dell’Oref (organismo di revisione economico-finanziaria del Comune) che ha bocciato la manovra.
Lo spettro dello scioglimento
Se anche con questa proroga il bilancio previsionale del comune di Roma non dovesse vedere la luce il Campidoglio rischia il commissariamento, lo scioglimento dell’aula. E i romani sarebbero nuovamente chiamati alle urne a neanche un anno dalla nuova giunta. Sarebbe il fallimento definitivo e più clamoroso.
Il tempo scade il 28 febbraio
Dunque, la sindaca e l’assessore al bilancio Andrea Mazzillo non hanno un minuto da perdere e già da oggi con gli uffici si sono messi al lavoro sui rilievi dei revisori. Il bilancio rivisto e corretto dunque deve approdare in aula in tempo per avere l’ok entro il 28 febbraio. Se questa condizione non dovesse verificarsi l’iter burocratico previsto è il seguente: saltata la scadenza del 28 febbraio il sindaco deve nominare entro due giorni un commissario per redigere il bilancio; se non ci riesce tocca al prefetto individuare un tecnico di “comprovata esperienza” che rediga la manovra.
Che succede se l’aula non approva
A quel punto scattano 30 giorni decisivi: 10 giorni sono quelli a disposizione del commissario per predisporre il bilancio e 20 quelli a disposizione del consiglio comunale per approvarlo. Se nei venti giorni concessi l’Aula non riesce a dare l’ok, il bilancio è approvato dal commissario ma il prefetto, contestualmente, scioglie il consiglio comunale e avviare l’iter per le urne. E questo perché si sarebbe in presenza di un’assemblea non in grado di assolvere neanche all’atto fondamentale per un ente locale, ovvero sapere quanto, perché, quando e in che modo spenderà i suoi soldi.