L’Aventino di Lega e grillini: non andranno alle consultazioni con Gentiloni
Al via le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Il premier incaricato Paolo Gentiloni ha accolto della Sala del Cavaliere di Montecitorio il capogruppo del Misto alla Camera Pino Pisicchio, il primo a essere consultato. Ma le opposizioni preannunciano una guerra totale al nuovo governo: “Non riconosciamo alcuna legittimità a Gentiloni e al suo governo. Non abbiamo tempo da perdere in inutili consultazioni. L’unica risposta che vogliamo ascoltare è la fissazione della data per le elezioni politiche”. Così il segretario della Lega Nord Matteo Salvini sulle consultazioni previste. Salvini riunisce domani il consiglio federale a Milano alle 12 e alle 14 è prevista una conferenza stampa. E anche il M5S, a quanto si apprende, è stato convocato per domani alle 12 alla Camera per le consultazioni, ma il Movimento ha però deciso di non partecipare all’incontro.
Alle consultazioni parteciperanno FI e FdI
Invece la delegazione di Forza Italia composta dai due capigruppo di Camera e Senato Paolo Romani e Renato Brunetta incontrerà domani in mattinata il premier incaricato, così come la delegazione di Fratelli d’Italia. Domattina – precisa però il capogruppo di FdI alla Camera Fabio Rampelli – la delegazione di Fratelli d’Italia convocata per le consultazioni ribadirà al presidente del consiglio Gentiloni di essere solo al servizio del popolo italiano e di puntare sull’obiettivo del voto immediato per normalizzare l’Italia e strapparla ai ricatti di quella canea di speculatori che la vogliono fragile e incerta per sottometterla con poca fatica”. La leader di FdI Giorgia Meloni precisa: “Avevo chiesto al centrodestra di fare un tavolo per lavorare insieme su una proposta di legge elettorale unitaria condivisa e già da domani i gruppi parlamentari del centrodestra si dovrebbero vedere e questo è già un buon segnale perché dimostra che si sta cercando di lavorare insieme”. “FdI ha immaginato una proposta di modifica dell’Italicum che prevede anche elezioni primarie per legge. Ho sentito Berlusconi dichiarare in più di una occasione che in assenza di una legge le primarie rischiano di prestarsi a un esercizio non serio e condivido. Su questo tema mi pare si possa trovare una convergenza e sarebbe un bel segnale se una delle proposte qualificanti del centrodestra per la modifica della legge elettorale fosse proprio quella di normare le primarie: questo ci porterebbe tranquillamente anche a celebrarle nel campo del centrodestra”, spiega la Meloni.