E ora la destra è chiamata a spingersi nel futuro per riscrivere l’Italia
Per molti opinionisti il risultato del referendum è stata una sorpresa. Si diceva che una percentuale alta avrebbe avvantaggiato il Sì. È accaduto il contrario. Da molti anni non si vedevano le file nei seggi, file che in certi paesi sono paragonabili alle elezioni comunali, dove si lotta preferenza per preferenza, perché l’elettore sceglie direttamente il proprio candidato. E ha vinto il No.
La gente si è riavvicinata alla politica
Negli ultimi tempi anche nelle amministrative stava calando la percentuale, ulteriore segno che gli elettori si stavano staccando dalle istituzioni, superando anche il passaggio della protesta e dell’antipolitica per andare verso il non voto con il pensiero del sono tutti uguali. Non siamo tutti uguali e gli italiani non sono tutti con le bende agli occhi. Ora però si è riacceso l’innamoramento degli italiani per il bene comune e per il proprio futuro. In tanti da nord a sud, si sono recati all’anagrafe per rifare il certificato elettorale che neanche avevano più o che non trovavano. In Italia perciò è successo qualcosa che passerà alla storia della politica. Quella stessa politica che ormai era perdente, sconfitta dagli italiani che da troppo tempo erano stanchi dei giochi di palazzo.
Il centrodestra è chiamato a dare risposte
Ora il centrodestra non deve e non può perdere questa importante occasione per costruire una nuova proposta di governo. C’è bisogno di una destra che sappia difendere e tutelare gli italiani dal nord al sud, una destra che si batta per la cultura italiana. Una destra che ami le libertà, con lo spirito dei grandi nomi del ‘900 per spingersi nel futuro. Una destra popolare in difesa del mondo del lavoro, con forti proposte per rilanciare l’economia e con una passionaria e romantica idea dell’Italia nel mondo e in Patria. Una destra che ami profondamente la propria terra e i suoi figli. Insieme a Giorgia Meloni per ricrivere l’Italia ridando giustizia, diritti e dignità agli italiani.