Il ciaone di Salvini a Renzi in diretta Fb durante il discorso d’addio del premier (VIDEO)
«Ciaone»: Matteo Salvini lo dedica in collegamento in diretta da Facebook a Matteo Renzi, in onda in simultanea con il discorso d’addio del premier a Palazzo Chigi. Un ciaone preceduto di pochi istanti da un liberatorio «Ah… se n’è andato», che il leader leghista accompagna con un “onomatopeico” allargamento delle braccia. Questo accadeva domenica sera (e lo riproponiamo nel video d’apertura), ma la stessa soddsfazione il numero del Carroccio l’avrebbe espressa poche ore dopo nel corso di una conferenza stampa in via Bellerio, in cui Salvini ha parlato di «Serata eccezionale», di «una giornata di liberazione nazionale». Poi, dopo il sollievo e la contentezza, l’amara constatazione: «Renzi lascia un Paese diviso».
Il ciaone di Salvini a Renzi in diretta Fb
I due video in diretta, quello di Renzi sullo sfondo, e quello di Salvini nel riquadro in basso, in primo piano, rendono perfettamente l’idea della divisione: quella da sempre cavalcata dagli italiani, eterni indecisi tra guefli e ghibellini, Coppi e Bartali, Lollo e Loren. Stavolta, però, a differenze di molti precedenti storici, il Paese si è schierato apertamente e senza riserve da una parte, esprimendosi alle urne in aperta maggiornanza per il fronte del No: per questo Salvini esprime nella sua diretta social tutta la gioia di un’affermazione netta. Una gioia, peraltro, che il segretario della Lega ha ulteriormente ribadito anche in queste ore a Radio Padania dove Salvini ha rilanciato: «Uno splendido lunedì, pieno di gioia. Ora dico che bisogna votare il prima possibile, non stare qui otto mesi a pensare a Italicum corretto, non corretto, eccetera. Andiamo a votare punto e basta. Spero che i giudici della Consulta dicano subito se l’Italicum sta o non sta, perché ogni giorno che passa è un giorno perso».
Maroni rende l’onore delle armi al premier
E a proposito di sconfitte, di diverso tenore il commento alla disfatta renziana rilasciata dal presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che ha invece ritenuto opportuno «rendere l’onore delle armi» a Matteo Renzi. Così, a Radio 24, l’ex ministro ha spiegato che dopo il risultato del referendum il premier «poteva tergiversare, invece ha fatto quanto era giusto: dimettersi». «Il Presidente del Consiglio – ha aggiunto Maroni – ha commesso una serie di errori gravi, ma quello fatale è stato personalizzare il referendum. Certo bisogna capire cosa succede adesso, ma non è il finimondo: anche l’andamento dei mercati lo conferma. Io – ha quondi concluso – penso che in ogni crisi ci possa essere anche un’opportunità. Per l’Italia è quella di avere un governo finalmente scelto dal popolo».