Istruzioni per l’uso a Berlusconi in caso di elezioni anticipate
Silvio Berlusconi è uomo troppo scafato e pragmatico per poter accogliere da noi qualche consiglio non richiesto. E noi consigli non gliene daremo. Ma un paio di istruzioni per l’uso da leggere attentamente in caso di elezioni politiche anticipate, quelli sì, gliele rifiliamo volentieri. Con una premessa: nel 2013 egli delegò ad Angelino Alfano e a Denis Verdini l’ingrato compito di formare le liste dei candidati del Pdl di Camera e Senato. Abbiamo vista com’è andata a finire. I due si fecero prendere la mano e pensando più a come organizzare la sconfitta che a preparare la vittoria, inzepparono le liste di propri fedelissimi con l’obiettivo di farne massa da manovra negli scenari del dopo-Berlusconi sui quali quali avevano già scommesso. Facendo uno-a-te e uno-a-me i due asfaltarono la componente di An, il che contò non poco sui circa centomila voti che mancarono al centrodestra per vincere le elezioni. Fosse accaduto, Berlusconi non sarebbe stato espulso dal Senato come un ladro di polli e Alfano prima e Verdini poi non l’avrebbero piantato in asso facendogli marameo con il loro carico di nominati.
Nel 2013 il Cav si affidò ad Alfano e Verdini. Che poi lo tradirono
Questa è storia di ieri. Speriamo solo che non si ripeta, sebbene i boatos relativi al recente incontro di Arcore autorizzino a sospettare che Berlusconi si accinga a cambiare solo i musicanti e non lo spartito. Sta, cioè, cadendo nell’illusione del nuovismo ignorando le culture politiche o i i filoni di tendenza che ovunque in Europa stanno sagomando il profilo di nuove identità politiche e nuove insorgenze sociali e territoriali non più riconducibili allo schema moderati/populisti.
Berlusconi non insegua un nuovismo senza sbocchi
Certo, si tratta di un discorso prematuro. Neppure sappiamo se si voterà nè come si voterà. Ma è proprio la presenza di tutte queste incognite, unita alla possibilità tutt’altra che remota per il centrodestra di tornare protagonista, a suggerire a Berlusconi la necessità di leggere attentamente le avvertenze prima di dare avvio alle danze sulle candidature. La prima, ovviamente, consiste nello sbarrare porte e portoni a chi se n’è andato nel momento del bisogno perché, come insegna l’antica saggezza, chi ha tradito, tradirà.