Michela Murgia gli stronca il libro. Scanzi insulta: cicciona come Adinolfi

2 Dic 2016 17:29 - di Francesco Severini

Avrebbero dovuto essere scintille “letterarie” quelle tra Andrea Scanzi e Michela Murgia, invece è finita a pesci in faccia. E nella rissa si è distinto in veemenza proprio Scanzi. Il primo, giornalista del Fatto, conduttore di un programma sul calcio e presente come commentatore politico in tv una sera sì e l’altra pure, ha scritto un libro – I migliori di noi – e ovviamente si aspettava applausi a non finire. Invece Michela Murgia gliel’ha stroncato con poco garbo: una storia elementare, una scrittura “sconcertante post-adolescenziale”, “zeppo di parolacce”, “sembra una canzone di Ligabue”. Unico particolare positivo, per Murgia, “5 pagine bianche da ritagliare per fare biglietti di Natale”. 

“Murgia voluminosa insegnante di religione”

Scanzi, che è vanitoso più del Re Sole, non ha digerito il giudizio così tranchant ed ha colpito il fervore censorio di Michela Murgia attaccandola sul piano fisico. “Michela Murgia, la voluminosa insegnante di religione occasionalmente scrittrice senza troppi lettori stronca il mio romanzo? Bene! Questa Maria Adinolfi un po’ meno maschile crede che gli scrittori debbano essere brutti e tristi, s’indigna perché nel mio romanzo ci sono le parolacce”.

“Murgia ha l’apertura mentale di Adinolfi e Giovanardi”

Lo “stile Scanzi” viene subito rilevato da Dagospia e la notizia comincia a girare. A questo punto l’esordiente scrittore scrive al sito e ironizza ancora sulla Murgia: “La stroncatura della Murgia è più che legittima: non piacciono a tutti Saramago e i Pink Floyd, figuriamoci un bischero come me. La ringrazio dell’attenzione. Ti dirò: tutte quelle recensioni positive, all’inizio, mi avevano preoccupato. Fortuna che poi mi hanno stroncato Il Foglio e questa versione cattocomunista di Adinolfi & Giovanardi, con i quali la nostra Audrey Hepburn di Cabras condivide pure l’apertura mentale“.

“Murgia è fissata col sesso e le parolacce”

Infine, accusa Michela Murgia di essersi fissata nell’attaccarlo: “L’intemerata della Murgia è puramente personale e non ha nulla di letterario. Da anni mi attacca (senza mai essere ricambiata: finalmente la rendo felice) reputandomi “maschilista”, ad esempio perché le diedi torto quando sosteneva puerilmente che Fabri Fibra scrivesse testi sessisti. La Murgia ha proprio la fissa per il sesso e le parolacce, un po’ come le comari di Bocca di Rosa. Ci tiene proprio a essere una Giovanardi di quasi-sinistra, o magari una Adinolfi un po’ meno maschile”.

Una disputa di alto livello

Ecco, la disputa adesso è a questa “puntata” e a questo livello. Tuttavia, a giudicare dall’energia con la quale Scanzi cerca di rintuzzare le critiche di Murgia, sembra tenerci moltissimo al giudizio di una “cicciona”, sessualmente repressa, polverosa e che – è la lieve espressione di Scanzi – probabilmente “sta sul ca..o persino alle case editrici che la pubblicano”. Firmato Andrea Scanzi, il “migliore” tra i giornalisti del Fatto. 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *