Polemica “Astro del Ciel”. La preside si difende: «Scelta stilistica». Davvero?

27 Dic 2016 17:45 - di Redazione

“L’assenza del testo in alcuni dei numerosi canti ad ispirazione religiosa è semplicemente motivata da esigenze stilistiche e dalla necessità di dare il giusto spazio anche all’ esibizione strumentale degli studenti dell’indirizzo musicale”. Questa la sconcertante motivazione offerta da Mariaelisa Bonaglia, preside della scuola elementare di Flero, nel Bresciano, interviene sulla polemica relativa al fatto che durante il saggio di fine anno i bambini non abbiano cantato Astro del Ciel. In realtà, secondo l’assessore comunale Elena Franceschini,  la tradizionale canzone di Natale non è stata eseguita  per «non offendere altre fedi» Ma per la preside dell’istituto scolastico «le scelte dei testi, dei canti e delle melodie hanno risposto alla necessità di armonizzare esigenze sceniche, coordinamento delle varie classi tra loro e con l’orchestra». Più di due ore di rappresentazione con il coinvolgimento di 150 ragazzi, oltre 10 docenti dei due ordini di scuola. Le insegnanti, partendo da una esperienza iniziata lo scorso anno sulla civiltà contadina, ha spiegato la preside, hanno voluto rappresentare quanto avveniva nelle cascine 50 anni fa nel periodo prenatalizio utilizzando il dialetto come lingua principale dello spettacolo. «Nello spettacolo erano presenti numerosi riferimenti religiosi tra cui la costruzione del presepe canti tradizionali tipici del periodo natalizio, preghiere e filastrocche di Santa Lucia – afferma la dirigente scolastica – Soffermarsi su due minuti di melodia senza cogliere il grande lavoro che è stato svolto delude profondamente i ragazzi e gli insegnanti coinvolti». Molti però non sono affatto convinti che si tratti solo di richiamo alle tradizioni contadine del Bresciano. 

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