Roma, ora rischiano i vigili. Politi: «In vista un nuovo disastro targato Raggi»
Non bastava il caos-Bilancio. A Roma si annuncia un’altra pagina molto difficile, determinata ancora una volta dalle lacune politico-amministrative della giunta Raggi. Stavolta a preoccupare è il futuro del corpo della Polizia locale di Roma Capitale, il cui funzionamento rischia di essere inficiato dall’applicazione «altamente inadeguata» della normativa anti-corruzione.
A rischio «l’intera macchina organizzativa»
A lanciare l’allarme è il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Maurizio Politi, che avverte anche che una falla nell’organizzazione dei vigili rischia di «portare alla paralisi dell’intera macchina amministrativa». «La rotazione, senza alcuna ratio, e soprattutto la mancanza di corsi di formazione adeguati a garantire un alto tasso di professionalità, potrebbero compromettere seriamente l’operato dei vigili della Capitale», ha chiarito Politi, aggiungendo che «la perdita di professionalità e di memoria storica potrebbe minare alle radici i compiti che la polizia locale dovrebbe svolgere».
Verso il caos in settori come edilizia e commercio
L’esponente di FdI ha quindi ricordato che «in settori delicati, quali l’edilizia, la tutela ambientale o il commercio, risulta indispensabile un periodo di affiancamento e un adeguato grado di preparazione da parte del Corpo e senza una giusta formazione, prima di effettuare la rotazione di ufficio, si rischia di lasciare al cittadino, solo la paralisi di un sistema ingessato, senza alcun vantaggio per l’amministrazione».
Una «scelta demagogica» sulle spalle di vigili e romani
«Il Corpo della Polizia Locale, già sotto organico di circa 2000 unità, andrebbe incontro a danni irreparabili per l’ennesima scelta demagogica e soprattutto slegata dalle complessità di funzioni che è chiamato a svolgere, e come sempre a pagarne lo scotto finale saranno i cittadini della Capitale», ha aggiunto Politi. Per questo, ha spiegato ancora, «chiediamo al sindaco Virginia Raggi di intervenire immediatamente per sanare le storture più grandi, ma soprattutto di garantire che prima che vengano effettuate rotazioni, si proceda a un periodo di affiancamento in servizio, oltre a un’idonea formazione dei dipendenti».