Schiaffo di Poletti ai giovani che lasciano l’Italia: non soffriamo a non averli tra i piedi

19 Dic 2016 17:36 - di Adele Sirocchi

Incredibile uscita del ministro del Lavoro Giuliano Poletti sui tanti giovani italiani che sono andati all’estero per trovare un impiego. Se 100mila giovani se ne sono andati dall’Italia – ha detto Poletti –  “non è che qui sono rimasti 60 milioni di ‘pistola’… Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”.  Poletti ha fatto questa affermazione parlando con i giornalisti a Fano della fuga dall’Italia di tanti ragazzi in cerca di occupazione.

Poletti: se ne vanno 100mila, non è che quelli rimasti sono tutti dei ‘pistola’

“Intanto – ha sostenuto Poletti – bisogna correggere un’opinione secondo cui quelli che se ne vanno sono sempre i migliori. Se ne vanno 100mila, ce ne sono 60 milioni qui, sarebbe a dire che i 100mila bravi e intelligenti se ne sono andati e quelli che sono rimasti qui sono tutti dei ‘pistola’. Permettetemi di contestare questa tesi”. Detto questo, ha concluso il ministro del Lavoro, “è bene che i nostri giovani abbiano l’opportunità di andare in giro per l’Europa e per il mondo. E’ un’opportunità di fare la loro esperienza, ma debbono anche avere la possibilità di tornare nel nostro Paese. Dobbiamo offrire loro l’opportunità di esprimere qui capacità, competenza, saper fare”.

Uno schiaffo al disagio dei giovani senza impiego 

Uno schiaffo ai giovani, dunque, che non a caso hanno votato in massa No al referendum (il 68% degli under 35)  proprio per manifestare un disagio nei confronti di una classe dirigente indifferente o, come in questo caso, arroccata su posizioni di inaudita arroganza. Poletti ha anche difeso il Jobs Act, sostenendo che si tratta di una buona legge, una legge che ”ha fatto bene e fa bene al Paese. Quindi oggi io non vedo ragioni per cui dobbiamo intervenire su questo versante”.

Poletti e le sortite sui laureati 

Poletti non è nuovo ad uscite che creano polemiche. Un anno fa a proposito dei giovani laureati aveva fatto un’altra esternazione discutibile: “Prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21”. Uno stile in linea con l’antipatico “choosy” con il quale Elsa Fornero aveva etichettato i ragazzi italiani come “schizzinosi”. 

Poletti si scusa: mi sono espresso male

Resosi conto dopo un po’ dell’imperdonabile gaffe in cui era incorso, il ministro Poletti si è scusato: “Evidentemente mi sono espresso male e me ne scuso. Non mi sono mai sognato di pensare che è un bene per l’Italia il fatto che dei giovani se ne vadano all’estero. Penso, semplicemente, che non è giusto affermare che a lasciare il nostro Paese siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri”. 

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