Scienza, una strana “eco” mette in crisi la teoria della relatività
Una strana “eco” nelle onde gravitazionali potrebbe mettere in crisi la teoria della relatività: l’osservazione delle “vibrazioni” dello spazio tempo, una delle più attese conferme della teoria di Einstein, potrebbe trasformarsi in un boomerang. È quanto sostiene lo studio pubblicato sul sito ArXiv da Jahed Abedi, del Politecnico Sharif di Teheran: i ricercatori avrebbero rilevato la traccia di alcune anomalie nel segnale captato dallo strumento americano Ligo, lo stesso che ha portato a scoprire le onde gravitazionali. I ricercatori hanno analizzato gli stessi dati di Ligo che hanno portato alla scoperta delle onde gravitazionali e che erano stati generati dalla collisione tra due buchi neri. È emerso così che i dati in arrivo da Ligo indicherebbero che l’interno dei due buchi neri sarebbe diverso da come lo aveva descritto Einstein. Quella regione sarebbe cioè governata dalle leggi proprie della meccanica quantistica e le misteriose eco percepite insieme ai segnali delle onde gravitazionali sarebbero appunto delle particolari firme dovute a effetti quantistici. “È sicuramente uno studio interessante, ma i dati sono ancora troppo pochi per giungere a delle conclusioni: sarà necessario osservare ancora molti eventi di questo tipo per ridurre le tante incertezze”, ha osservato Gianluca Gemme, coordinatore nazionale della collaborazione europea Virgo per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). “I buchi neri sono un po’ il territorio di confine tra il mondo della teoria della relatività e quello della meccanica quantistica, due teorie che non vanno d’accordo tra loro”, ha aggiunto. “Non sappiamo – ha detto ancora – che cosa ci sia dentro i confini di un buco nero”: al momento, ha detto ancora “questo è un territorio ignoto”, che “forse può essere spiegato solo dalla meccanica quantistica”.