Terrorista ucciso, FdI: la polizia rimedia alle carenze del governo
Forti le reazioni all’uccisione a Milano del terrorista islamico autore della strage di Berlino. «A Sesto San Giovanni Anis Amri, – ha scritto su Facebook Giorgia Meloni – è stato ucciso dalla polizia italiana nel corso di un controllo nei pressi della stazione ferroviaria. Un grazie agli agenti Cristian Movio, rimasto ferito durante la sparatoria e Luca Scatà». Ancora una volta la preparazione e il coraggio delle nostre forze dell’ordine e di sicurezza, ha scritto ancora la presidente di Fratelli d’Italia, «sopperiscono alle irresponsabili politiche di chi ci governa. Il terrorista Anis Amri è entrato illegalmente in Italia. È stato in carcere, reputato soggetto pericoloso. Nonostante questo è stato lasciato libero di girare e delinquere indisturbato in Italia e in Europa. Con un simbolico “decreto di espulsione” sulla sua testa».
Fratelli d’Italia: i criminali vanno rimpatriati
Per la Meloni: «Il governo, piuttosto che prendersi i meriti delle nostre forze dell’ordine, dovrebbe spiegare agli italiani e ai tedeschi perché i clandestini e i criminali non vengono rimpatriati a casa loro. Dovrebbe spiegare perché dopo l’attentato Amri è tornato in Italia e a fare cosa. Perché purtroppo non potremo sempre contare solo sul fiuto delle nostre forze di sicurezza che decidono di fermare un individuo sospetto nel cuore della notte». Gli fa eco il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Fabio Rampelli: «Esprimiamo i nostri auguri di pronta guarigione e la nostra assoluta solidarietà all’agente ferito Cristian Movio e alla sua famiglia. Facciamo appello al ministro Minniti affinché la sicurezza diventi la priorità del governo italiano nella gestione dell’enorme numero di immigrati presenti sul nostro territorio, in questo momento totalmente fuori controllo come abbiamo potuto verificare nel sopralluogo di parlamentari in una periferia romana».
Terrorista ucciso, Salvini: ripristinare i controlli alle frontiere
Sulla vicenda scende in campo anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord: «Bisogna ridiscutere Schengen, la libera circolazione. Ripristinare i controlli alle frontiere interne. Siamo in periodo di emergenza, in periodo di guerra. E in periodo di guerra puoi perdere un quarto d’ora alla frontiera, anche se questo non cancella il rischio». E poi ancora: «Bisogna votare nel 2017, con primo punto del programma lo stop all’ingresso di qualsiasi tipo di immigrazione, fatti salvi donne e bambini» che scappano dalla guerra.