Allarme meningite, caso sospetto alle Molinette di Torino: muore un 25enne
Non si arresta l’allarme usato dai casi di meningite in tutta Italia. Un altro caso sospetto si è verificato all’ospedale Molinette di Torino. Un 25enne residente a Valperga, nel Canavese, è morto poche ore dopo l’arrivo al pronto soccorso, trasportato in elisoccorso per la febbre alta. Avviata a scopo precauzionale la profilassi ai famigliari, nelle prossime ore saranno effettuati gli esami necessari a stabilire se si sia trattato in effetti di un caso della malattia. Il ragazzo solo poche ore fa scriveva su Fb descrivendo il suo stato, come ricostruisce il Messaggero online: «Che febbre… mai stato così male…», scriveva V.B., con gli amici divisi tra battute di scherno e auguri di pronta guarigione. Poi le cose sono precipitate e la decisione di chiamare il 118 che, accertato un grave trauma psico-motorio, ne ha deciso il trasferimento immediato in ospedale. All’arrivo le sue condizioni sono apparse da subito disperate. Il decesso è avvenuto nel tardo pomeriggio. Per ora, comunque, quello della meningite è soltanto un sospetto. A stabilirlo con certezza saranno, nelle prossime ore, gli esami del sangue e l’autopsia. La profilassi contro la meningite a cui sono stati sottoposti i famigliari è una prassi. Anche se si dovesse trattare davvero di meningite bisogna infatti accertare anche di che natura sia. Quella più pericolosa è la meningite da meningococco.
Meningite, la bambina di Bisceglie
La bambina di 8 anni giunta al pronto soccorso di Bisceglie, trasporta dal 118, con i sintomi della meningite, dopo accertamenti infettivologici e pediatrici, è stata trasferita all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove sono state avviate le indagini per accertare la tipologia della meningite. La bambina era ospite con la madre di una comunità religiosa di Trani. I medici che sono entrati in contatto con la bambina sono stati già sottoposti a profilassi. Sono in corso accertamenti epidemiologici per capire gli spostamenti della bambina e di sua madre. «Non c’è naturalmente alcun collegamento tra i casi registrati nella provincia Bat – dice Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt – ribadisco che un certo numero di casi è comunque atteso, soprattutto nei mesi invernali. La vaccinazione è consigliata ai soggetti fragili, immunodepressi e con patologie croniche. Per tutti gli altri, non c’è alcuna fretta».
Caso a Legnano
Resta alta la tensione. A Legnano è stato colpito da meningite da pneumococco, e non da meningococco, un ‘uomo di 49 anni di Busto Garolfo ricoverato dal 6 gennaio all’ospedale Civile di Legnano, nel milanese. Lo ha precisato la direzione dell’Asst Ovest Milanese, puntualizzando che “il paziente sta meglio ed è sottoposto trattamento”, e ricordando che per la meningite batterica da pneumococco “non è prevista profilassi per parenti o persone che sono venute in contatto”. La conferma è arrivata anche dall’assessore al welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che in una nota diffusa ha parlato poi di un altro paziente ricoverato nella mattinata sempre all’ospedale di Legnano per sospetta meningite. Ma “l’Asst Ovest Milanese – ha concluso l’assessore – mi ha assicurato che i primi accertamenti hanno dato un riscontro negativo. Come da protocollo sono stati eseguiti ulteriori approfondimenti” i cui risultati dovrebbero essere disponibili oggi.