Auguri a Gentiloni, ma perché non si è fatto ricoverare all’ospedale di Nola?
Indovinate cosa succede quando in un ospedale, tipo quello di Nola, i pazienti vengono assistiti stesi per terra per mancanza di posti letto e perfino di barelle? Prima un governatore, tal Vincenzo De Luca, se la prende con gli incolpevoli medici, poi il “colpevole” ministro della Salute Beatrice Lorenzin li difende e se la prende con il governatore, poi i medici se la prendono con i politici e alla fine manca poco che i poveri pazienti confessino di essersi buttati volontariamente per terra, come amava fare il grande Pippo Inzaghi in area di rigore a ogni soffio di vento. Ma alla fine di questo processo kafkiano, accade un’altra cosa abbastanza scontata, tipica di queste situazioni: arrivano i ladri e rubano i documenti preziosi che provano le responsabilità (e magari svelano altre magagne). Che strana coincidenza, eh. Eppure è accaduta stanotte.
Ignoti si sono introdotti negli uffici amministrativi nel nosocomio in provincia di Napoli rovistando in alcune stanze: sarebbero entrati da una finestra dell’ufficio del direttore sanitario sospeso nei giorni scorsi a seguito delle immagini di due utenti del pronto soccorso di Nola adagiati sul pavimento per la mancanza di barelle. Gli uffici sono stati chiusi per verificare l’eventuale furto di oggetti o documenti ma a tutti è apparso chiaro, fin da subito, il collegamento con la vicenda dei pazienti. Sdraiati a terra: non come Gentiloni, che invece, al Gemelli di Roma, a quanto pare s’è trovato benissimo. Beato lui.
Gentiloni e l’ospedale di Nola dimenticato
“Notte tranquilla per il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dopo un intervento di angioplastica”, ci fanno sapere gli addetti stampa di Palazzo Chigi. Ora il premier dovrà restare in ospedale fino a venerdì o sabato, ma – come annunciato con un tweet – Gentiloni spera di tornare a lavoro già all’inizio della prossima settimana. Inevitavile, è arrivato anche – doveroso e giusto – l’omaggio ai medici che lo hanno curato, ma è chiaro che al presidente, com’è normale che sia, siano stato riservati i migliori trattamento previsti da quel tipo di struttura e certo non ha corso il pericolo di essere soccorso per terra, su una coperta, come accaduto ad altri a Nola. Senza fare della facile demagogia, vista la fortuna di non essere capitato dalle parti di Napoli, quel giorno del malore, una parolina alla sanità in Campania e sui quei poveri sventurati costretti a farsi curare per terra, l’avrebbe potuto dire o no?