Bomba contro Casapound: ipotizzato il tentato omicidio, stabile l’artificiere
Tentato omicidio, lesioni gravissime, fabbricazione e porto d’ordigno: sono questi, al momento, i reati per i quali si procede nell’indagine sull’ordigno esplosivo piazzato davanti alla libreria “Il Bargello“, in via Leonardo da Vinci, a Firenze, considerata vicina a CasaPound. L’ordigno è esploso nelle
prime ore del mattino di Capodanno ferendo gravemente un artificiere della polizia che, avvisato dai colleghi, stava cercando di estrarre la bomba incastrata fra le maglie della serranda.
Il fascicolo è stato aperto dal procuratore della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo che coordina le indagini con il sostituto Beatrice Giunti. Per ora non sarebbero emersi elementi tali per ipotizzare l’aggravante dell’attentato a finalità terroristiche ma la Digos sta analizzando i filmati registrati da una ventina di telecamere che si trovano nella zona dell’attentato. La speranza degli investigatori è che possano aver ripreso la persona o le persone che hanno sistemato l’ordigno nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio.
Nel frattempo gli investigatori stanno valutando i risultati della decina di perquisizioni effettuate nei confronti di anarchici e militanti di movimenti antagonisti che, più volte, si sono scagliati contro CasaPound e la libreria il Bargello, in alcuni casi anche assaltando fisicamente la sede della libreria.
Anche se la pista anarco-insurrezionalista continua a essere quella più importante, nessun altra ipotesi è esclusa. La bomba contro la libreria “Il Bargello” non è stata ancora rivendicata, ma non sembra un ordigno qualsiasi. Pur essendo un ordigno artigianale, era stato escogitato il collegamento con un timer, un elemento di novità in episodi di questo tipo in Toscana negli ultimi anni. E proprio questo indizio avrebbe indotto gli
investigatori a ipotizzare una pista che da Firenze porterebbe verso il nord Italia, forse tra Genova e Torino.
La polizia scientifica è impegnata nell’analisi dei residui dello scoppio dell’ordigno: si vuole capire che tipo di materiale esplodente
è stato usato. Sotto esame anche tutti i reperti raccolti durante il sopralluogo dopo l’attentato in via Leonardo da Vinci.
Al vaglio degli inquirenti anche i siti internet che fanno riferimento alla galassia anarchica. Un sito parla dell’attentato di Capodanno e commenta: «Il tempo passa ma la memoria resta. Mentre i camerati di Gianluca Casseri devono prendere atto che il tempo passa ma la memoria resta, e gli inquirenti hanno aperto la caccia agli originali festaioli, c’è qualcuno in giro che magari se lastarà ridendo, incredulo di aver preso i classici due piccioni, la
reazione e l’autorità, con una fava», si legge nel testo anonimo.
Gianluca Casseri è l’assassino dei due ambulanti senegalesi uccisi a Firenze il 13 dicembre 2011.
Permangono «stabili», intanto, le condizioni dell’artificiere della polizia di Firenze rimasto ferito mentre tentava di disinnescare l’ordigno incastrato fra le maglie della serranda della libreria “Il Bargello”.
Il poliziotto è ricoverato, in prognosi riservata, nella terapia intensiva del Cto dell’ospedale di Careggi, dove continua a essere sedato. L’agente ferito a una mano e all’occhio destro, precisano fonti sanitarie, «risponde positivamente alle terapie».