“Il Gabibbo non è una copia del pupazzo Usa”. Guarda il video e trova le differenze
Dopo 15 anni di contenzioso in tribunale nella causa portata avanti dalla Crossland Enterprises e l’Adfrala Corte di Cassazione (sentenza n°503 depositata in data 11 gennaio 2017) ha decretato che il Gabibbo non è un plagio della mascotte sportiva Big Red della Western Kentucky University. La Cassazione ha quindi confermando il giudizio del tribunale di primo e secondo grado, rigettando l’impugnazione e condannando gli appellanti a rimborsare le spese legali. Nel 2003 la Western Kentucky University aveva fatto causa a Mediaset e a Giochi Preziosi chiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari.
Ricci sollevato: “Visto? Il Gabibbo non è un plagio”
Antonio Ricci, soddisfatto per la conclusione di un procedimento giudiziario durato molti anni, ha commentato: «Il Gabibbo rappresenta il populismo, la pancia, non parla: rutta. Vuol significare che in Tv qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità. Condannarlo per la voluta banalità delle sue forme, che lo rendono simile a decine e decine di altri pupazzi infantili dalla bocca larga, sarebbe stata una vera e propria assurdità».