Gandolfini: il popolo del Family day in piazza con Giorgia per difendere la vita
Ci sarà anche Massimo Gandolfini, animatore e leader del Family day, che esattamente un anno fa (era il 30 gennaio) ha portato al Circo Massimo due milioni di cittadini per dire si alla vita sfidando il governo Renzi e gli attacchi di un legislatore che andare nella direzione opposta. Medico, già vicepresidente dell’associazione Scienza&Vita, molto attento e “preoccupato” dalla aggressività della teoria gender, sabato prossimo salirà sul palco della manifestazione nazionale promossa da Fratelli d’Italia dal titolo “Italia sovrana”.
Che cosa l’ha spinta ad aderire all’appello di Giorgia Meloni per dare una scossa alla politica “sedata” dal governo Gentiloni e chiedere di tornare alle urne?
Il senso della mia partecipazione, come ho spiegato a Giorgia, ringraziandola per l’invito è quello di voler sottolineare ancora una volta i temi che stanno a cuore al popolo del Family day, temi di natura valoriale e antropologica e lanciare un appello a tutte le forze politiche perché tutelino in Parlamento alcuni temi irrinunciabili legati alla tutela della vita, anche in vista della prossima discussione della legge sull’eutanasia, introdotta surrettiziamente come “libera determinazione”.
Quale sono le priorità della vostra agenda che i politici dovrebbero rappresentare?
La centralità della famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio come prevede l’articolo 29 della nostra Costituzione, il no alla mercificazione della vita, un no deciso e universale all’utero im affitto, “comprando” i bambini al supermercato delle biotecnologie. Un bimbo ha diritto ad avere una mamma e un papà e conoscdre le sue radici geniotoriali. Non ultima una politica di incentivo sul piano economico alle famiglie, penso al quoziente familiare, alla defiscalizzazione per le famiglie numerose, al potenziamento degli asili d’infanzia.
Porterete queste vostre istanze di fronte al centrodestra che manifesterà a Roma, proprio a un anno dal bagno di folla del circo Massimo. Con altri fronti politici non avete riscontrato molto feeling…
Sì è vero, è una coincidenza, speriamo fortunata. Il nostro è un messaggio rivolto al mondo politico perché metta in agenda le tematiche legate alla vita. Certamente abbiamo avuto riscontro nell’attività parlamentare di alcuni e non di altri. Se il panorama politico è quello di adesso, siamo di fronte a due poli, il Pd e i Cinquestelle, che hanno negato nei fatti, al di là delle enunciazioni a parole, la tutela di queste tematiche. Per questo al centrodestra dico che serve un cartello di forze unito, non frammentato, per incidere in Parlamento e non rischiare di recitare un ruolo ininfluente.
Dopo il successo del Family day, vista la sua popolarità, si è parlato di una sua possibile scesa in campo politica. Ha questa ambizione?
Personalmente non intendo svolgere un ruolo attivo in politica, candidandomi nelle liste di qualcuno, ho intenzione di continuare a guidare un movimento che fa azione culturale pre-politica. Poi è chiaro che, guardando alle forze politiche attente a rappresentare i nostri valori, darò indicazioni al popolo del Family day, al momento orfano politicamente. Spero per questo che dalla manifestazione di sabato possa nascere la scintilla di una coalizione unita per essere incisiva su questi temi irrinunciabili.