George Michael si è suicidato? Il giallo si infittisce su Twitter. Ecco perché

1 Gen 2017 19:00 - di Bianca Conte

Comincia davvero ad assumere i connotati del giallo la morte di George Michael, la popstar inglese trovata senza vita la notte di Natale nella sua residenza delle vacanze fuori Londra. Dopo le incertezze e le diverse ipotesi sulle cause della morte – in un primo tempo si è parlato di infarto, e il giorno dopo il decesso si è ipotizzata l’overdose  letale – ora a infittire il mistero si aggiungono i tweet riconducibili – qualora il suo profilo social non sia stato hackerato – al compagno del cantante di Last Christmas, Fadi Fawaz.

George Michael si è suicidato? Il giallo su Twitter

E’ lui, infatti, la figura attorno alla quale ruota il giallo dell’annuncio choc legato alla morte di George Michael che, stando ai post su Twitter, si sarebbe suicidato il giorno di Natale, dopo diversi precedenti tentativi. Questa, almeno, la versione dei fatti riportata in una serie di dichiarazioni sull’account di Fadi Fawaz, il compagno della pop-star. “L’unica cosa che voleva era morire. Ha tentato diverse volte di uccidersi e finalmente c’è riuscito”, avrebbe scritto sul social network l’uomo che al momento della morte del cantante aveva in corso con lui una relazione sentimentale. Ma i tweet sono stati cancellati e l’account è stato chiuso. Possibile, dunque, possa trattarsi di un caso di hackeraggio: al momento, infatti, non è chiaro se Fawaz abbia scritto personalmente i tweet o se il suo profilo sia stato violato e manipolato, anche se buona parte della stampa britannica indica l’uomo come il potenziale autore della denuncia in considerazione del fatto che fino a ieri Fawaz è stato molto attivo sul suo profilo social dove ha in più occasioni parlato della morte di George Michael. In particolare, solo 24 ore fa (31 dicembre ndr) l’uomo ha postato un’immagine di dito medio accompagnata dalla didascalia “Ti odio 2016 dal profondo del mio cuore”…

E l’autopsia non chiarisce ancora dubbi e sospetti

E di certo non aiutano a fare chiarezza sulle cause del decesso i primi esami autoptici effettuati nelle ore successive la morte del cantante, come noto avvenuta il 25 dicembre scorso. Quanto meno i referti fin qui stilati non hanno fornito risposte definitive, rendendo indispensabili ulteriori esami da effettuare nelle prossime settimane. E se da un lato è vero, e viene a più riprese ribadito, quanto riportato ancora in questi giorni dalla stampa britannica, secondo cui la morte di George Michael non sarebbe da considerare “una vicenda sospetta”, dall’altro il non poter individuare con certezza e acclarare una volta per tutte le cause del decesso, di sicuro non contribuisce a fare chiarezza. Ora, poi, al dubbio dei risultati autoptici si aggiunge anche il giallo social dell’annuncio choc su Twitter – la cui attendibilità è tutta da verificare e dimostrare – dove, misteriosamente, i messaggi scritti dal fidanzato della pop-star morta a 53 anni, sono scomparsi quasi subito, così come il profilo ufficiale…

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