Grillo chiede alla Rete di “divorziare” dall’Ukip, rivolta e ira fra i grillini (video)
Un fulmine a ciel sereno. Beppe Grillo coglie tutti di sorpresa. E sul suo blog lancia un nuovo “referendum”. Per scegliere i prossimi compagni di viaggio in Europa. A mare l’Ukip che fu di Nigel Farage e con cui Grillo aveva stretto un’alleanza.
Il comico genovese chiede ai suoi di decidere con chi schierarsi in Europa. Più che una scelta ideoogica è una scelta strategica. Neanche una scelta di “cuore”. Una mossa da vecchio democristiano navigato. Per contare di più in Europa, spiega Grillo. Che interpella la rete per decidere dove punterà la prua nei prossimi mesi l’M5S.
La prima mossa è quella di annunciare il “divorzio” in Europa tra il M5S e l’Ukip, il partito degli euroscettici britannico un tempo capitanato da Nigel Farage.
Tre le opzioni che il leader dei grillini offre alle sue truppe: confluire nel gruppo politico Alde, l’Alleanza dei Liberali e democratici per l’Europa, confluire nel raggruppamento dei Non Iscritti. Oppure restare nel gruppo politico “Efdd”, nato dall’unione con l’Ukip. E formato anche da gruppi politici minori.
Un’ipotesi residuale, si capisce che non è ciò che vorrebbe realmente Grillo. Che, in testa sua, ha, probabilmente, già la risposta.
Tant’è che i margini temporali, lasciati ai militant per votare, sono strettissimi. Si vota dalle 10 alle 19 di oggi e dalle 10 alle 12 di domani, 9 gennaio.
Nel suo lungo post, Grillo spiega i motivi della scelta che lo ha portato a interpellare la Rete. Gettando a mare l’alleanza con gli euroscettici dell’Ukip. Oramai divenuta, a suo parere, inutile.
“I recenti avvenimenti europei, come la Brexit – spiega Grillo – ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efdd. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea“.
“Parliamo di fatti concreti – taglia corto il comico genovese – Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito“.
“Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20 per cento. Molto poco -ammette Grillo – Rimanere in Efdd equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti”.
“Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall’appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa“.
Ma tra le righe, c’è anche un’accusa. “Non nascondiamo anche un certo disagio – scrive Grillo – rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di Efdd, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze”.
Di qui la scelta di dare la parola alla Rete. Mettendo in fondo alla lista dei possibili compagni di viaggio, proprio l’Ukip.
La decisione di Grillo di mettere in discussione l’alleanza con l’Ukip in Europa coglie di sorpresa i parlamentari di M5S. Non sembra concordata. E provoca qualche maldipancia fra i militanti.
La maggior parte ammette di non sapere della brusca accelerazione nel “divorzio” dall’Ukip. Anche se la faccenda era oramai nell’aria da tempo. Quel che è certo è che in molti, tra i 5 Stelle, non vedono di buon occhio un’alleanza con l’Alde, caldeggiata, invece, da Grillo. Che domani nel pomeriggio dovrebbe raggiungere Bruxelles con Davide Casaleggio. Proprio per affrontare il nodo politico con i suoi.
Tanti, dunque, i malumori tra i parlamentari 5 Stelle, a Bruxelles come a Roma. Sebbene l’alleanza con l’Ukip fosse indigesta a più di qualcuno, anche l’Alde non è vista di buon occhio tra tanti eletti nelle file M5S.
A pesare c’è, soprattutto, la posizione favorevole dell’Alde nei confronti del Ttip, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti . La “bestia nera” dell’M5S e a cui i 5 Stelle danno battaglia da sempre, in Europa come in Italia.
Carlo Sibilia, deputato M5S e membro del direttorio grillino ormai in pensione, su Facebook ci mette la faccia. E critica, apertamente, la possibile alleanza in Europa con l’Alde, caldeggiata dai vertici 5 Stelle e dallo stesso Beppe Grillo. “Votare informati è importante – scrive Sibilia – Ecco cosa diceva il gruppo Alde di noi meno di 3 anni fa: Per completezza, si segnala che anche Alde, il gruppo più europeista e federalista esistente al PE, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l’Europa del M5S come “completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa” definendo il M5S “profondamente anti europeo” e il suo programma “irrealistico e populista”.
“La solitudine della marcia non ci spaventa! – rincara la dose su Facebook il senatore M5S Nicola Morra – siamo nati per essere una rivoluzione culturale prima ancora che politica. Se questo comporta un lungo attraversamento del deserto, non ci sono problemi”.
Ancora più esplicito il deputato M5S Michele Dell’Orco: “meglio soli che male accompagnati. È il momento di mantenere la #BarraDritta e riflettere con calma quando si fanno certi passi. In ogni caso buon voto!”. Il suo post condiviso e rilanciato su Twitter dalla collega Mirella Liuzzi.
“Come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti e non, ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina – scrive irritato su Facebook l’europarlamentare M5S Marco Zanni – Il gruppo Efdd non si è sciolto – prosegue – e probabilmente potrà vivere fino alla fine di questa legislatura, nel 2019. Perciò da iscritto, contro il metodo utilizzato, che non ha nulla a che fare con democrazia diretta, e contro un gruppo come l’Alde che rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato, ho votato per la permanenza nel gruppo Efdd“.