Guerra di spie fra Usa e Russia sui farmaci per l’ex-premier Primakov
I servizi americani hanno cercato di reclutare un diplomatico russo come spia. Lo ha rivelato ieri la portavoce e direttore del Dipartimento informazioni e stampa del ministero degli esteri russo Maria Zakharova in un’intervista televisiva.
La Zakharova ha sottolineato che la trappola è scattata nel momento in cui il diplomatico russo ha cercato di acquistare i farmaci necessari all’ex-premier Evgheny Primakov allora malato e, successivamente, morto dopo una lunga malattia il 26 giugno del 2015.
Il diplomatico russo, ha denunciato Zakharova, era stato incaricato da familiari e amici di Primakov di acquistare i farmaci per l’ex-premier, disponibili solo negli Stati Uniti. E così si è recato in farmacia portando con se tutte le ricette necessarie per acquistare i farmaci necessari a Primakov.
Ma, a un certo punto, il diplomatico russo sarebbe stato prelevato dalla farmacia e portato, poi, in una cantina, al momento non ancora localizzata dai russi. E, in quella cantina gli americani gli hanno sequestrato i farmaci accusandolo di volerli esportare illegalmente.
L’uomo è poi stato espulso dagli Stati Uniti, malgrado l’intervento, a sua difesa, del segretario di Stato John Kerry.
Alla fine gli americani hanno fatto pervenire i farmaci a Primakov. Ma, denuncia la Zakharova, solo dopo «un sacco di tempo perso».
Sostenitore del multilateralismo in opposizione all’egemonia mondiale degli Usa, Primakov era considerato un falco in politica estera.
Il 24 marzo 1999, Primakov, da primo ministro sotto la presidenza di Boris Eltsin, si stava recando a Washington per una visita negli Stati Uniti. Il suo aereo si trovava in volo proprio sopra l’Atlantico quando il premier fu informato che la Nato aveva cominciato a bombardare la Jugoslavia. Primakov ordinò immediatamente di invertire la rotta e tornò a Mosca. Un gesto di sfida che gli Usa non hanno mai dimenticato.
Giornalista, poi Direttore dell’Svr, il Servizio Segreto Estero, Primakov fu il fautore in politica estera di quella dottrina, la cosiddetta “dottrina Primakov“, che prevedeva un mix di mediazione ed espansione tanto verso l’area Mediorientale quanto verso le ex-repubbliche sovietiche.
Inviato speciale di Mikhail Gorbaciov, in Iraq, prima della Guerra del Golfo, incontrò Saddam Hussein. Le sue straordinarie memorie di un periodo che certamente ha segnato il mondo sotto molti aspetti sono raccolte in un libro intitolato “Dall’Urss alla Russia”.